L’EOLICO s’adda fare o fa male?
Nei giorni scorsi, un’importante inchiesta giudiziaria scattata in Basilicata e uno sconto sulle bollette del gas lanciato dalla Regione Basilicata hanno compiuto la sfida alla conquista dell’attualità; perché il tema locale, va detto, apre scenari di politica ed economia nazionali.
Ché, insomma, raccomandazioni e favoritismi sono un oggetto di comune arredamento in ogni regione italiana. Tanto quanto il tema delle estrazioni del petrolio custodito dal sottosuolo in possesso di basilische e basilischi, è degno di riscontro e risarcimento di discussione da avanzare su piano anche esterno ai confini di Matera e Potenza.
Ma ecco che lo spettacolo prende il sopravvento.
Ed allora il 14 ottobre scorso, l’Anev (Associazione nazionale energia del vento) si è presa la briga di contattare la Rai per chiedere un riscontro urgente “in relazione alla puntata di ieri, 13 ottobre 2022, della fiction ‘Imma Tataranni – Sostituto procuratore’, nel corso della quale “si è perpetrato un attacco esplicito e ingiustificato nei confronti del settore eolico e si dà una descrizione errata e tendenziosa di un settore, come quello eolico, che è nella realtà foriero di benefici di natura ambientale ed economica con la crisi energetica e climatica”.
Premesso che a memoria ancora nessuno mai è arrivato a dire che la produzione di energia da fotovoltaico è più inquinante di quella derivante dalla trasformazione di petrolio e carbone, l’Anev addebita all’opera portata sullo schermo di Rai1, in prima serata, per la regia di Francesco Amato, una serie di ‘errori’.
“Nello specifico, viene descritto un parco eolico molto vicino alle abitazioni, e questo non è veritiero, in quanto non è consentito dalla normativa attuale che non autorizza la realizzazione di impianti eolici in prossimità dei centri abitati, prevedendo una fascia di rispetto pari a sei volte l’altezza della torre di un aerogeneratore, considerando quindi l’attuale tecnologia una distanza pari a 500m. E’ pertanto menzognero – aggiunge Simone Togni, presidente dell’Anev – parlare di rumore molesto della turbina, che peraltro corrisponde solo all’attrito dell’aria con le pale eoliche e con la torre di sostegno e che le moderne tecnologie hanno ridotto al massimo (…)“.
E lo stesso Togni, quasi non disegna il dire che le pale fanno piacere alle rotte migratorie e agli altri passaggi dell’avifauna.
La conclusione dell’Anev è degna invece delle operazioni di censura: “Il conclusione sorprende che il servizio pubblico Rai invece di fare una corretta informazione sui temi così importanti come quelli delle rinnovabili, dell’energia eolica pulita e inesauribile, si faccia tramite di un fondamento scientifico così fuorviante e privo di fondamento scientifico, a valle del quale ci auguriamo vengano presi provvedimenti in modo tale da riparare a quanto trasmesso“.
La replica del “Coordinamento dei comitati contro l’eolico selvaggio“, senza ricordare il tempo dei certificati verdi e similari, è arrivata quasi immediatamente.
Epperò dopo aver specificato che la firma rappresenta “migliaia di persone costrette a subire gli effetti della presenza di pale eoliche posizionate a pochi metri dalle proprie abitazioni e dai luoghi di vita compromettendo paesaggi, ambienti e comunità rurali“, tanto per cominciare.
In un contesto di “rumore insopportabile ed ininterrotto, sfarfallio all’interno delle abitazioni, rischi per le sicurezza, paesaggi compromesso, rischi per gli animali selvatici“. Il tutto sostanziato da numerose denunce alle Autorità competenti di volta in volta.
Il Coordinamento, al contrario dell’Anev, omaggia insomma l’ultima punta trasmessa della serie dedicata alle avventure di Tataranni che “ha saputo tratteggiare in maniera realistica la grande tragedia che vivono le famiglie che hanno stravolto e devastato le proprie vite a fronte di una rilevante produzione energetica cosiddetta sostenibile solo grazie a finanziamenti pubblici, impianti che sono una ferita al cuore della bellezza lucana“.
NUNZIO FESTA