SARZANA – Due di tante. La strada delle candidature per Palazzo Roderio ricomincia dalla sindaca Ponzanelli e dell’eterno Guccinelli.
Chi tace acconsente. Mai più fallace sembrerebbe l’antico detto per le prossime elezioni amministrative sarzanesi del prossimo anno.
Le politiche sono andate da poco ma è come se fosse passato un secolo. Il Pd ancora non ha cambiato ufficialmente niente rispetto al passato; i “giovani” di centrosinistra sono costretti addirittura a invocare attenzioni e evocare minacce; i cinquestelle propendono per una alleanza e un campo largo che ancora non si capisce dove e come deve essere circoscritto e al contempo devono ricordarsi che nella loro pancia è viva la repellenza almeno per parte, se non tutto, il Pd.
Ma cominciamo proprio dalla fine. Anzi accennando dalle immagini del passato. Qui un tempo, nella città degli avi italiani di Napoleone e delle Fortezze, un Pd – sin da quando Partito democratico nemmanco era – comandava. Da vero e proprio blocco di potere.
Poi, alle ultime elezioni, poco prima del termine dei tentativi di nomi ipotizzati, ecco il governatore Toti che presenta il suo candidato per un centrodestra unitario: Cristina Ponzanelli. Che, nonostante i pronostici, spezzava una lunga scia di guida “progressista” di Palazzo Roderio. Però il passato non passa del tutto. Almeno non in politica. E allora veniamo a un presente diretta conseguenza delle cose accadute ieri e l’altro ieri. Davvero chi tace acconsente? In questo caso, insomma, è tutto il contrario.
Ponzanelli verso il bis
La destra ha più volte precisato, pubblicamente e senza bisogno di tenersi questa volta il tempo per le sorprese, che punterà sul bis di Ponzanelli. Punto. Niente di meglio. Niente di più sicuro.
I cinquestelle, dopo aver tenuto botta appunto alle elezioni del 25 settembre, paiono pronti a riproporre, invece, la perdente del turno precedente, ovvero la consigliera comunale uscente, Federica Giorgi. Che era stata la candidata di una lista unica guardata solamente a distanza dal fondatore don Grillo da Genova. Giorgi accetterà le lusinghe, se tali saranno davvero, del Pd? Oppure è più direzionata verso altre scelte? Perché se davvero entro fine mese il tacito dissenso dei piddini verso il rinnovamento del partito si trasformasse per magia in un cambio totale di visione, le condizioni sarebbero completamente diverse. Intanto comunque Giorgi è stata sentita sia dai “vecchi” del Pd quanto dal nuovo che scalpita. Per Articolo Uno, per dire, un campo guidato da Guccinelli e senza Giorgi, va scongiurato.
La proposta alternativa avanzata dalle forze piddine più fresca è stata esplicitata, forse addirittura dopo aver lanciato un amo ai cinquestelle, e sostenuta pubblicamente da un documento firmato da oltre un centinaio di under 40, che invitano tutto il centrosinistra (epperò il riferimento al partito madre prima che ad Articolo 21, Rifondazione e Sinistra Alternativa) a esaminarsi al proprio interno e puntare – bruciando una serie di nomi più o meno della stessa specie – sul “nome nuovo” di Marco Lorenzo Baruzzo, che attualmente lavora comunque a Napoli. Da qualche giorno anche Articolo Uno, infatti, ha rilanciato a suo favore.
Il ritorno di Renzo Guccinelli
Con un banchetto in piazza Luni, dopo mesi di annunci e incontri con progressi e non solo, ha ufficializzato quindi la sua candidatura a sindaco il più navigato Renzo Guccinelli, già primo cittadino dal 1994 al 2005 e assessore regionale fino al 2015.
Guccinelli è l’esatto opposto dell’idea precedente, oltre a essere sicuramente rigettato senza battere ciglio tanto dagli under 40 di cui sopra quanto da Si e dalla parte più intransigente dei 5S. Ma il bene placito per Guccinelli arriva da altri due vecchi di rango, Paolo Mione e Giovanni Lorenzo Forcieri.
Mione in consiglio rappresenta “In Azione per Sarzana”, sostenuta dal Forcieri e altri che si dichiarano ancora di sinistra. E di recente, ancora, ha incassato altre due aperture: Id, cosa abbastanza annunciata e più o meno perfino scontata, almeno dal punto di vista delle dichiarazioni pubbliche; l’altra dal Partito Comunista, in questo caso suscitando lasciando qualcuno almeno un poco perplesso.
Siamo a due di due, ma queste candidature, Ponzanelli e Guccinelli, sono le prime due di tante.
NUNZIO FESTA