Gli animali della Sfattoria degli Ultimi
La storia degli animali della Sfattoria degli Ultimi è iniziata tempo fa. Responsabili, volontari, animalisti, giornalisti hanno seguito la vicenda giorno per giorno.
Le dirette di Emanuele Zacchini che implorava di salvare i suoi animali hanno fatto il giro del web.
Il Tar aveva poi finalmente sospeso l’ordinanza di abbattimento fino al 12 settembre.
E’ quindi una giornata decisiva quella di domani per conoscere la sorte degli animali ospitati alla Sfattoria.
Domani si saprà se saranno salvati oppure soppressi. Animali sani e non destinati alla macellazione. Microchippati e, soprattutto, cresciuti e accuditi come figli.
Questo l’appello di Emanuele Zacchini dalla sua pagina Facebook per invitare più persone possibili a manifestare domani a favore dei suoi amatissimi animali.
L’appello su Facebook
La ASL latita e non visita il rifugio
Quello che non torna in questa vicenda è la mancata visita della ASL al rifugio: malgrado le istanze del giudice e le indicazioni del Commissario straordinario per la PSA, la ASL continua infatti a latitare.
Queste le parole di Emanuele Zacchini della Sfattoria degli Ultimi: “Siamo stati informati dai nostri avvocati che la Asl, senza essersi peritata della veridicità di quanto sostiene, attraverso il sopralluogo atteso, ha depositato agli atti una relazione in cui enuncia condizioni che fanno riferimento allo stato del santuario prima dei lavori effettuati.
Basandosi e presentando come attuale e aggiornata una loro perizia che risale, in realtà, all’8 agosto, ma già questa non corrispondente al reale stato dell’arte.
La Asl, inoltre, allega agli atti un articolo di giornale che parla genericamente del problema sociale costituito dai cinghiali inurbati della città di Roma.
Lasciando così trapelare la debolezza della propria difesa sulla questione a cui è chiamata a confrontarsi.
Eppure non è questo l’oggetto del contendere in tribunale.
Bensì la necessità di stabilire se gli animali della Sfattoria degli Ultimi, sani, non destinati alla filiera alimentare e chippati come pet, vogliano essere abbattuti per ragioni di prevenzione alla psa.
Psa che, occorre ricordare, non è comunque una zoonosi, quindi non è minacciosa né trasmissibile all’uomo.”
Appuntamento domani alle ore 8 a Roma
“Chi minaccia un santuario minaccia tutti noi – conclude Emanuele Zacchini – Per questo vi chiediamo di essere insieme sotto il Tar per levarci in una sola voce contro chi vorrebbe attentare all’esistenza dei rifugi.”
L’appuntamento è quindi per domani, lunedì 12 settembre alle ore 8 in Via Flaminia presso il Parco delle Crocerossine adiacente il Tar.
Sarà una mattinata davvero molto importante: la riunione durerà all’incirca un paio d’ore.
Dopo potremo conoscere la sorte di questi 130 animali la cui vita dipende da cavilli burocratici e da un vuoto normativo sul tema dei rifugi che va necessariamente affrontato e colmato.