“Ho sempre amato troppo” è un romanzo che ha diversi pregi e qualche pecca. L’elemento che più mi ha attirata è stata l’ambientazione Ligure, abito a Sestri Levante, a poche fermate di treno da Camogli, la cittadina dove vive la protagonista.
Sara è una ragazza arrabbiata col mondo intero, è stata lasciata da poco dalla fidanzata, ha il cuore spezzato e si sente incompresa da tutti. In primis ci sono i genitori che proprio non ce la fanno ad accettare di avere una figlia lesbica, poi ci si mette una professoressa che, evidentemente omofoba, la prende di mira, cercando costantemente di umiliarla e dandole voti bassi, a tutto ciò va aggiunto una compagnia di amiche/compagne dove tutte sono state o stanno con tutte e dove il dramma è dietro l’angolo… Insomma ce n’è più che abbastanza per rendere gli ultimi anni dell’adolescenza di Sara un vero inferno.
Il libro è narrato in prima persona, decisione che si è rivelata ottima per far arrivare al lettore tutta la tristezza e il dolore che la ragazza prova ma è anche un’arma a doppio taglio dato che, così facendo, sembra davvero che chiunque ce l’abbia con Sara e voglia, in qualche modo, perseguitarla. Tutti gli adulti della vita di Sara sembrano, in un modo o nell’altro, figure negative. La madre non riesce ad accettarla per quella che è, il patrigno sempre pronto a urlare e prendersela con lei, per non parlare della professoressa che dimostra quasi un piacere perverso ad accanirsi su Sara. Sfortunatamente però, nessuno di questi personaggi viene approfondito, come se l’autrice volesse sottolineare l’impossibilità per le due parti di avere un confronto maturo.
“Ho sempre amato troppo” è la storia di una ragazza adolescente che, dalla vita, ha sempre e solo avuto delusioni, una ragazza che vuole disperatamente essere amata ma che ha paura di fidarsi di nuovo di qualcuno. L’adolescenza è un periodo a dir poco complicato per tutti, per alcuni poi è un vero e proprio incubo e, tramite gli occhi di Sara, ci ritroviamo, volenti o nolenti a riviverla. Questo libro è una lettura che mi sento di consigliare a dei lettori giovani, magari della stessa età della protagonista, a tutti quelli che si sentono incompresi, perché il lieto fine alla volte è proprio dietro l’angolo.
Strega del Crepuscolo _del blog Le Tazzine di Yoko