La Spezia e i cinghiali nel Parco della Maggiolina
I cinghiali della Maggiolina: una famiglia in piena regola con due adulti e due cuccioli.
Di cinghiale, però. I quattro esemplari si sono accasati presso il Parco della Maggiolina di La Spezia da ormai tre giorni.
Il parco è stato chiuso e come sempre c’è chi invoca l’abbattimento e chi, animalisti in primis, il loro salvataggio.
Gli animalisti dal canto loro pretendono anche di collaborare con una sorveglianza h24 peraltro già messa in atto.
In questo modo si cercano di scongiurare interventi improvvisi e poco consoni.
In caso, infatti, di interventi non rispettosi degli animali e della loro condizione, potrebbero scattare denunce per ogni tipo di violazione.
Ovviamente la stessa cosa potrebbe a questo punto ripetersi nelle altre aree nazionali dove l’emergenza cinghiali pare essere sempre meno sotto controllo.
Ricordiamo, però, che anche chi si batte a favore del mantenimento in vita di questa famigliola deve rispettare delle regole.
Una militante ambientalista, ad esempio, ha aperto le cancellate del parco per liberare i cinghiali ed è stata denunciata.
E anche quanti si avvicinano per cibare gli animali rischiano una sanzione poichè vietato dalle normative nazionali.
Il sindaco Pierluigi Peracchini al momento ha respinto l’ipotesi di abbattimento dei cinghiali
Il sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini respinge al momento l’ipotesi di abbattimento dei quattro cinghiali.
Ha altresì ordinato al Nucleo regionale di vigilanza faunistico-ambientale di rimuovere gli ungulati presenti in città “con i metodi ritenuti di volta in volta più efficaci, escluso l’abbattimento, in relazione alle circostanze, avuto riguardo all’esigenza prioritaria di garantire l’incolumità delle persone, compresa quella degli stessi addetti alle operazioni, nonché l’integrità delle cose”.
In merito ai comportamenti da adottare il sindaco ricorda alla popolazione di non fornire alcun tipo di alimento ai cinghiali e di tenere i terreni sgombri da piante che possano fungere da rifugio.
Si resta quindi in attesa delle prossime decisioni. La sorte della famigliola, alla fine, è in mano, però, alla Regione, cui spetta la competenza di gestione dei selvatici in ambito urbano.
Foto Il Secolo XIX