I lavoratori di Ansaldo Energia hanno animato un fitto corteo. Partiti dagli stabilimenti di Certosa, hanno attraversato Sampierdarena per poi raggiungere il casello di Genova Ovest. Il traffico è in tilt.
Dopo l’annuncio di ieri della chiusura in rosso del primo semestre, i lavoratori di Ansaldo Energia sono scesi per le strade.
Stamattina, 2 agosto, hanno dato il via a un corteo: partiti dagli stabilimenti di Certosa si sono mossi in direzione Sampierdarena per poi raggiungere il casello di Genova Ovest, bloccandolo.
Il traffico è in tilt: si stanno registrando disagi per la circolazione con la creazione di code all’ingresso e all’uscita dello svincolo della A7.
I lavoratori stanno presidiando entrambe le carreggiate nello svincolo: si sono spostati all’ombra, permettendo alle auto sotto al sole di passare. Per ora non è chiaro quanto durerà il presidio.
Ansaldo Energia, il corteo dei lavoratori: presenti in centinaia
Il corteo dei lavoratori Ansaldo ha preso il via stamattina vedendo partecipi in centinaia. La protesta è scattata dopo l’annuncio di ieri dell’Amministratore delegato Giuseppe Marino in merito alla chiusura del primo semestre con una perdita di 442 milioni.
Prima del corteo, i dipendenti hanno fatto un’assemblea davanti ai cancelli. “Quello che sta accadendo in Ansaldo Energia è una vera e propria vergogna che non lasceremo passare”, sottolinea Igor Magni, Segretario generale della Camera del Lavoro di Genova.
“La priorità ora è fare quadrato per salvare e dare prospettive a un’azienda storica del territorio e strategica per il Paese: sindacato, politica, istituzioni devono remare tutte nella stessa direzione scongiurando il peggio e cercando soluzioni che non penalizzino le maestranze, le uniche che in questa vicenda non hanno responsabilità. Il fallimento di Ansaldo Energia sarebbe un colpo mortale per l’industria genovese e del Paese”, conclude Magni.
“Marino ci ha convocato dicendo che sta per portare i libri in tribunale – sottolinea Federico Grondona Delegato sindacale Fiom – e che non ci sono commesse fino al 2023 e il 2024. Ci dicono che il problema è la guerra ma non è vero, la verità è che non sono capaci a prendere commesse e portare il lavoro in fabbrica. Sul ponte di Cornigliano il corteo è stato raggiunto da una delegazione dei lavoratori dell’Ex Ilva e una dei lavoratori di Fincantieri, che solidali si sono uniti al corteo che ha poi preso la direzione di Sampierdarena.”