Nata a Genova nel 1996, curiosa, vivace ed empatica, Vanessa Monchieri si accosta alla fotografia all’età di 16 anni, prima per passione poi per studio e lavoro. Grandi fonti d’ispirazione la musica ed i viaggi.
Il primo viaggio studio in Inghilterra e poi buona parte dell’Europa, ma anche Kenya e America. Un bel bagaglio di esperienze e inglese e francese imparati alla perfezione.
La migliore compagna di viaggio è sempre stata lei, la macchina fotografica, con la quale isolarsi dal rumore e, cuffie alle orecchie, ascoltare una buona canzone e scoprire un nuovo posto da fotografare.
“Le persone mi attraggono come soggetto fotografico, ma amo contestualizzare, capire la loro mente e dopo ambientare la mia foto.”
Vanessa, quando nasce la tua passione per la fotografia?
Ho iniziato a sedici anni per gioco. Fotografavo le mie amiche in giro per la città. Scattavo anche in chiesa perché il parroco della mia parrocchia, Don Luciano Masè, mi aveva notato su Facebook e mi aveva chiamato per fare foto durante le comunioni ed i battesimi.
Per stampare i provini mi sono rivolta ad una stamperia di Genova Sestri dove ho incontrato Matteo Canessa, un fotografo che ha notato e apprezzato i miei lavori e mi ha proposto di affiancarlo durante matrimoni ed eventi per perfezionare la tecnica.
Quando hai deciso di fare la fotografa?
Dopo i cinque anni di Istituto Turistico mi sono iscritta all’Accademia Ligustica di Belle Arti per fotografia e grafica. Mi sono poi laureata nel 2020 in Fotografia e Grafica pubblicitaria.
Fondamentale è stato l’incontro con il mio professore Alberto Terrile: ho seguito tutti i suoi corsi e grazie a lui e alla passione per il suo lavoro ho capito che la fotografia era davvero la mia strada.
A parte battesimi e comunioni, quali sono stati i soggetti delle tue prime foto?
In primis, ovviamente, parenti e amici. Poi gli animali: gatti, cavalli, cani.
Attualmente lavori all’Acquario di Genova: che cosa fai? Qual è il tuo ruolo di fotografa all’Acquario?
Lavoro all’Acquario di Genova da giugno 2021 e mi occupo di fotografia, foto ricordo e foto di eventi.
Fotografo anche gli animali quando c’è un nuovo arrivo, una nascita, un animale malato da monitorare.
Il debutto ufficiale in società è avvenuto il cinque marzo in occasione della giornata organizzata da Wall of Dolls per Festa della Donna. Com’è stata questa esperienza e quali le tue impressioni?
La giornata è stata davvero molto intensa ed interessante, con tanti ospiti che ho poi ritrovato la sera presso il Palazzo della Meridiana. Qui ha avuto luogo una bellissima sfilata che ho avuto modo di riprendere mediante i miei scatti.
Mi è piaciuto molto il clima che si respirava: tutti uniti per un obiettivo comune, dire NO alla violenza sulle donne.
L’arte nelle sue varie forme ha permesso di dare voce a tutti i presenti.
Fondamentale la partecipazione dei giovani: dal cantante rap Ranzy con la sua musica alle ragazze che hanno sfilato. Giovani uniti per un’importante causa comune.
Preferisci il ritratto oppure il panorama?
Preferisco la figura umana per la capacità di comunicare e per l’interazione che si realizza con il soggetto fotografato. Le persone mi attraggono come soggetto fotografico, ma amo contestualizzare: mi piace capire la mente di chi ho di fronte ed in base a quello ambientare la mia foto.
La connessione con la natura, però, è altrettanto fondamentale per me perché mi permette di avere nuovi stimoli e di trovare nuove location per i miei lavori: preferisco infatti scattare all’aperto piuttosto che chiusa dentro uno studio.
Una persona che ti piacerebbe fotografare?
Senza ombra di dubbio Madonna: una vera star, eccentrica, eclettica, mi ha sempre attratta moltissimo.
La sento molto vicina a me, descrive perfettamente il mio carattere: è camaleontica, ha il coraggio di cambiare spesso, sia in ambito musicale sia per quanto riguarda la sua immagine.
Quali sono le tre foto che desideri assolutamente realizzare nei prossimi tre anni?
La prima in India, all’Holi Fusion Festival. Poi mi piacerebbe indagare la realtà dei reparti psichiatrici per documentare la vita dei pazienti e di coloro che se ne prendono cura, Oss ed educatori. Concluderei con una foto per un’importante campagna pubblicitaria.
Chi sono i tuoi fotografi di riferimento?
Steve Mccurry è il fotografo di reportage che più apprezzo per la sua fantastica dinamicità e per l’eccellente utilizzo del colore. Sebastiao Salgado che con il suo bianco e nero riesce a comunicare al pari di chi utilizza il colore: i suoi ritratti sono davvero molto intensi.
Infine Diane Arbus, una delle prime fotografe ad approcciarsi alla scena freak: ha fotografato nani, malati di mente, artisti del circo, tutte figure fino ad allora ignorate. Grazie alle sue fotografie è stato apprezzato per la prima volta ciò che prima era rifiutato ed emarginato.
Diane era solita girare con la macchina fotografica appesa al petto in modo da poter scattare senza invadere il campo del soggetto fotografato.
Qual è secondo te il ruolo della fotografia?
La fotografia deve poter documentare e far ricordare. Le foto, al pari delle parole, permettono di esprimere emozioni.
Che cosa pensi del binomio Social e fotografia?
Oggi siamo letteralmente invasi di foto ovunque: può essere devastante per chi si illude di una momentanea e breve celebrità regalata dai like ricevuti.
Di contro i Social permettono di farsi conoscere: se non avessi pubblicato le mie foto su Facebook Don Luciano Masè non mi avrebbe certo contattata ed io oggi non avrei avuto modo di conoscere Liguria.Today…
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Contatti Vanessa Monchieri
Instagram @gegoga
Facebook Vanessa Monchieri
La bocca della verità
Venti curiosità per conoscere ed apprezzare meglio
VANESSA MONCHIERI
Nome completo e soprannome
Vanessa Monchieri
Le tue origini
Genovese
Età
25 anni, nata il 4/8/1996, Leone ascendente Ariete
Studi
Laurea in Fotografia e Grafica Pubblicitaria Accademia Ligustica Belle Arti
Professione
Fotografa
Famiglia
Mia mamma Rosanna, mio papà Gabriele, i miei nonni Paolo e Antonio, mio fratello Simone, il mio fidanzato Edoardo e il mio gatto Birba
Una canzone
Hold my hand di Michael Jackson
Un artista
Claude Monet
Un film
Il grande Gatsby
Un libro
Utopia di Tommaso Moro
Una parola/frase
Libertà
Un animale
Leone
Un luogo
Londra fonte di ispirazione e Masone ricordo d’infanzia
Una bevanda
Coca Cola
Un piatto
Carne alla brace
Un tuo pregio
Empatia
Un tuo difetto
Impulsiva
Un desiderio
Conoscere
Un rimpianto
Non essermi ascoltata del tutto in passato
Il tuo prossimo progetto
Viaggiare grazie alla fotografia