Venivo da una metropoli straordinaria come Chicago quando sono atterrata in questo minuscolo aeroporto di una delle città americane che invece col tempo mi sono rimaste dentro di più, Memphis nello stato del Tennessee, strano e mistico già al ritiro dei bagagli.
Ero veramente nel cuore degli Usa e lo vedevi dai tassisti che erano solo di colore, ma non di colore come a NY ma proprio come solo a Memphis ci sono: grandi, abbondanti, ridanciani e soprattutto calmi.
Sì quella calma tipica dell’America del profondo Sud che è ben lontana dal caos urbano delle grandi città.
Eppure Memphis, questa apparente piccola città americana, è stra-famosa in tutto il mondo per alcuni motivi, il primo in assoluto per il BLUES!
E già, il mio tanto caro amato blues che non mi ha mai abbandonata.
Il blues è un modo di “sentire” la vita. Non a caso in inglese questa parola significa anche un “po’ triste”, melanconico.
Ero lì con una troupe Rai (all’epoca ero l’inviata per la parte cinema e musica di un programma di Rai 1) e quindi dovetti andare con loro subito in hotel. La famosa catena di alberghi Omni-Ambassador da dove il mondo lì è solo per ricchi.
Ma io volevo vedere l’America, Memphis, la città che ha dato i natali al genio di B. B. King e a the King, Elvis Presley.
Quindi scarico i bagagli in hotel di corsa e sola soletta me ne vo’ per le vie di Memphis in una deserta e calda domenica pomeriggio.
Non ci crederete ma c’era qualcosa nell’aria che mi metteva una strana euforia, che neanche a NY la prima volta che ci andai avevo mai provato., Ma al tempo stesso anche una gioiosa melanconia.
Era il blues che respiravo?
Mah fatto sta che comincio ad attaccar bottone con le poche anime che giravano per il quartier vicino al mio hotel, che poche ore più tardi scopro essere il cuore pulsante della città e che da lì a pochi metri c’era il famoso locale il BB King’s Club di proprietà del Genio.
Quella sera suonava una band blues locale e si mangiavano bistecca e purè di patate. Ero al settimo cielo.
Corro in hotel, mi cambio, mi metto i miei boots texani (eh sì, quelli solo avevo), un paio di jeans strappati e chiamo i miei colleghi e giù tutti diretti al club per una serata che non dimenticherò mai più!
Una band locale che suonava come gli Allman Brothers ed una mangiata di carne da paura, ed il tutto per la modica cifra di 20 dollari a persona.
Non c’è tanto da vedere a Memphis (a parte i mitici centri commerciali americani dove passi le tue giornate per trovare veramente di tutto) ma sicuramente una delle maggiori attrazioni di questa città è la casa/museo di Elvis a Graceland.
Mie care ragazze, che roba! Puro Rock’n’Roll quel posto anche se pieno zeppo di turisti da ogni parte del mondo.
Ma dico…mi sembrava di essere al Luna Park, altro che Las Vegas.
Le auto appartenute al Re, le sue famose giacche, orologi (ne posseggo ancora uno mal ridotto e non più funzionante) e poi tutto un mondo di cimeli e spoglie varie straordinari per tutte le tasche, il tutto in un parco di non ricordo neanche più quante migliaia di ettari di terreno. Una vasta, immensa vallata verde ed in mezzo il regno del grande Elvis.
Un ultimo accenno anche alla cucina dello stato del Tennessee e di Memphis in particolare: è non buona, ma di più!
E’ un misto di sapori tra il creolo, l’africano ed un po’ di quella francese , il tutto condito sempre da tanto blues, una manciata di country, un pizzico di rock ed una spennellata di jazz!
Volate a Memphis ora, adesso per le feste, dove la gente è calda ed affettuosa, dove il mondo ti sorride e dove trovi sempre un posto accogliente dove non essere più bluesy (triste)!