La pandemia ha portato gravi effetti psicologici sugli adolescenti.
Secondo la fondazione Giovanni Veronesi, gli effetti della pandemia sono stati evidenti sotto diversi fronti. Ad esempio un calo di concentrazione, per ciò che riguarda lo studio, è stato evidenziato dal 70% della popolazione scolastica. La motivazione specifica è legata ad un impennata nelle forme depressive del disagio esistenziale, caratteristica ben evidente durante l’adolescenza, che però in questo periodo ha acquisito forme con patologie evidenti, quali aumento dei disturbi alimentari e altri gravi disturbi.
A causa della pandemia, l’83% degli adolescenti di tutto il mondo avverte un aumento dei sentimenti negativi, e tra i minori sono in crescita i livelli di depressione, ansia, solitudine e autolesionismo.
Nei paesi dove le scuole sono rimaste chiuse dalle 17 alle 19 settimane, il malessere psicologico è aumentato nel 96% dei casi.
Questo è l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute Mentale.
Save the Children stima che circa 34mila studenti delle scuole secondarie di secondo grado potrebbero aggiungersi a fine anno ai dispersi della scuola.
Il 65% degli studenti è convinto di star pagando in prima persona per l’incapacità degli adulti di gestire la pandemia. Il 43% si sente accusato dagli adulti di essere tra i principali diffusori del contagio. Mentre il 42% ritiene ingiusto che agli adulti sia permesso di andare al lavoro, mentre ai giovani non è permesso di andare a scuola.
Un “anno sprecato” per quasi un adolescente su due (46%).
Che, in ogni caso, nella costrizione di vivere in un mondo di incontri solo virtuali, ha fatto riscoprire a molti il valore della relazione “dal vivo” con i coetanei: anche se quasi un quarto degli adolescenti (23%) dichiara che, in questo anno di pandemia, ha capito che uscire non è poi così importante e che si possono mantenere le relazioni anche on line.
Per contro, l’85% dei ragazzi intervistati afferma invece di aver capito quanto sia importante uscire con gli amici, andare fuori e relazionarsi “in presenza”. Tra le “privazioni” che i ragazzi hanno sofferto di più, anche quella di non aver potuto vivere esperienze sentimentali importanti per la loro età (63%).
Stanchezza (31%), incertezza (17%) e preoccupazione (17%) sono i principali stati d’animo che hanno dichiarato di vivere gli adolescenti in questo periodo. Ma anche disorientamento, apatia, tristezza e solitudine.
E guardando al futuro, solo 1 su 4 pensa che “tornerà tutto come prima” (26%). La stessa percentuale ritiene che “continueremo ad avere paura”, mentre il 43% vede l’esperienza che sta vivendo come uno spartiacque che sdogana, anche dopo il vaccino, il fatto che “staremo comunque insieme in modo diverso, più “on line”.
fine prima parte….