donne e libertà
Opera di Walter Festuccia

Il popolo rivoluzionario. Le donne e la libertà

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La lotta per la libertà ha coinvolto le donne della specie umana, dagli albori della storia fino ai nostri giorni. La libertà rappresenta uno dei valori antropologici più antichi e forti ed escluderne qualcuno rappresenta il problema di qualcun altro.

Non sono le donne a doversi percepire fuori posto. Non sono loro a doversi sentire a disagio. Ma sono gli altri uomini a fallire nella società, ad avere abusato del proprio potere, ad avere alterato culturalmente il valore della libertà e del femminile. Sono gli stessi che hanno misconosciuto la bellezza, l’arte, la creatività, il valore rivoluzionario di ogni donna.

Sono gli altri uomini ad avere violentato la storia, violentando le donne.

«La pandemia ha generato nuove barriere alle inclusioni e alle prospettive di benessere delle economie e delle società. I divari di genere preesistenti hanno amplificato la crisi, in modo asimmetrico, tra uomini e donne, anche se le donne sono state in prima linea nel gestire la crisi, in qualità di lavoratrici essenziali. I settori più colpiti dai lockdown e dalla digitalizzazione rapida sono gli stessi dove le donne sono più frequentemente impiegate. Insieme alle pressioni addizionali del provvedere assistenza nelle proprie abitazioni, la crisi ha arrestato il progresso verso la parità di genere in diverse economie e industrie.»

Con queste parole, il Global Gender Gap Report 2021 del The World Economic Forum di Ginevra annuncia il bisogno mondiale di riconoscimento e denuncia del problema della libertà delle donne. [1]

Un Women, in collaborazione con Ipsos, ha svolto una brillante statistica sulla violenza contro le donne.

I dati relativi sono stati raccolti da un campione di 16,154 donne, dai 18 anni in su, di molteplici paesi. La pandemia ha esacerbato delle crisi preesistenti: il 45% delle donne ha dichiarato di essere stata vittima di violenza o di conoscere almeno un’altra donna che lo sia stata, dall’inizio della pandemia.

Il 65% ha raccontato di avere subìto violenza nella propria vita. 1 donna su 4 ha detto di sentirsi meno sicura a casa propria e che i conflitti domestici sono diventati più frequenti.

1 donna su 5 ha dichiarato invece di non sentirsi sicura a muoversi a piedi da sola durante il giorno e 1 donna su 2 durante la notte.

Il problema della sicurezza femminile risalta anche da ulteriori dati: 7 donne su 10 hanno detto di pensare che gli abusi fisici e verbali dalla parte di un partner sono diventati più comuni. 6 donne su 10 hanno detto di pensare che le molestie sessuali in pubblico sono peggiorate e 3 donne su 10 hanno affermato che la violenza contro le donne è aumentata nella propria comunità di appartenenza.[2]

Ebbene, è tornato il momento di riconoscere e denunciare, di chiedere aiuto, di parlare, di smettere il silenzio.

A onore del 25 novembreGiornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – e di tutte le donne, osiamo essere noi stessi.

Osiamo combattere e denunciare la cultura sbagliata, quella del superomismo popolare, scevra di ogni vero contesto filosofico e retaggio di limiti di una cultura del passato.

Abbiamo il coraggio di intervenire, di combattere per difendere e aiutare chi ha bisogno, senza chiedere nulla in cambio che non sia semplice aiuto.

La guerra rivoluzionaria per la libertà di ogni donna è qui un simbolo nelle parole, che però vive e illumina ogni azione coraggiosa e di amore.

 

[1] World Economic Forum, Global Gender Gap Report 2021, World Economic Forum, Geneva, March 2021.

[2] Women Count, Measuring the shadow pandemic: Violence against women during Covid-19, UN Women, New York, November 2021.

 

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Info Laurent Vercken de Vreuschmen

Professore di lingue romanze e scrittore. Tra le sue pubblicazioni, le sillogi poetiche: Qualcuno di inadeguato (2018) e Gli sbagliati (2020).

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