“London Blood” è un romanzo avvincente scritto dall’abile mano di Giulia Nebbia, edito SEM (Società Editrice Milanese).
Quando Gillian ha bisogno di calmarsi va nel punto più alto di Roma, a Monte Mario, una radura nella riserva naturale.
Il passato la tormenta, le perdite la attanagliano ed il presente è opaco e nebuloso. L’unica reazione che le pare possibile è l’isolamento.
Una giovanissima con troppe cicatrici e dei lati oscuri disfunzionali e a tratti fuori controllo. Finché una sera Henry, quel padre così assente, la cerca e lei nonostante le difficoltà e il distacco, va da lui a Londra. Lo trova in fin di vita, finché non scompare. Aiutata da Michael, ispettore ed ex allievo di Henry, per il quale nutre una grande stima, inizia la sua indagine.
Suo padre è davvero stimato da tutti perché da sempre ha aiutato i giovani in difficoltà dando loro una seconda occasione. Forse tranne a sua figlia.
Gli omicidi iniziano a susseguirsi mentre la vita personale di Gillian inizia a scalpitare e il bisogno di ritrovare quel padre così instabile e di unire i vari pezzi della propria vita diventa sempre più impellente, al punto di mettere a rischio tutto.
La lettura diventa incalzante con il susseguirsi delle pagine, la scrittura è fluida, i personaggi ben caratterizzati. Un thriller ben strutturato che innesca una vera e propria lotta contro il tempo.
Il passato che scalpita su un presente sconnesso. I pensieri ingombranti che offuscano il reale. I ricordi disorientanti.
“London Blood” è un romanzo avvincente che indaga sui lati oscuri, quelli che si provano a celare e che talvolta riusciamo a non mostrare a nessuno, forse neanche a noi stessi.
Ma poi: boato, gelo, verità dirompenti.