La leggenda del Buranco è ricca di mistero. Si tratta della storia di una voragine sita nel savonese, una bocca che – a detta di chi la racconta – porta direttamente negli Inferi.
Questa narrazione risale agli inizi del Novecento. Ed è attribuibile a Baccio Emanuele Maineri, un insegnante e bibliotecario originario di Toirano, appassionato di atmosfere gotiche e terrificanti nei luoghi dove il torrente Varatella prende nome di Buranco scorrendo in una profonda voragine.
La leggenda del Buranco
Siamo alla fine di novembre e un gruppo di cacciatori partiti da Bardineto a caccia di lepri sta attraversando i boschi del Buranco.
La guida inizia a raccontare leggende di diavoli e spettri che vagano nella zona nelle notti senza luna. Arriva la bufera in prossimità di Rocca Barbena e il gruppo trova riparo in casa di un pastore.
Il vecchio racconta loro una storia paurosa legata alla sua infanzia e ricorda quando un gruppo di ragazzi originari di Toirano, come prova di coraggio, calò con una corda un compagno nella voragine.
Il ragazzo scende, scende, scende, fin quando un urlo raggelante li spaventa e tirarono la corda trovando l’amico consumato dal fuoco, con i capelli bruciati e la pelle ustionata.
Il diavolo abita lì sotto.
La voragine è troppo profonda e da quel giorno il pastore non si è più avvicinato e ancora oggi passando di lì la sensazione è inquietante.
Nonostante vi sia un paesaggio bellissimo, c’è una sensazione sinistra e quel buco così profondo lascia ancora aperto ogni mistero.
E qualcuno, ancora oggi, osa infilarsi in quello spazio per vedere cosa si nasconda nel buio. Ma credo che si odano solo rumori, gorgoglii e un grandissimo calore…