Blu Jeans e libertà

Blu Jeans e libertà – La triste polemica del PD su Genova Jeans

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Blu Jeans e libertà – Genova Jeans, un’opportunità internazionale: il PD non la sprechi.

Il Jeans è il capo di abbigliamento più diffuso nel mondo. Dopo il bando dei Talebani è anche diventato simbolo di libertà. Caso vuole che sia nato a Genova e che, finalmente, qualcuno se lo sia ricordato.

Abbinare Genova al Jeans e creare un marchio internazionale è potenzialmente una delle più grandi opportunità di marketing territoriale degli ultimi anni.
Tra pochi giorni inizia il primo ciclo di eventi sull’iniziativa. Criticare preventivamente non è un buon servizio alla città. Potrebbe spaventare sponsor, artisti, investitori e arrivare persino a creare un danno economico concreto. E’ questo che vuole il PD?

Opposizione e stampa dovrebbero invece incoraggiare iniziative di questo respiro, valutarne i risultati e quindi, se necessario, criticare; anche aspramente, affinché ci sia un miglioramento.

Il tessuto Jeans ha rivoluzionato abiti e abitudini in tutto il mondo. Associarlo a Genova, dove è nato, è un’idea vincente di marketing territoriale. Sfido chiunque a dire il contrario. Ma cosa fa il PD? Crea la polemica prima dell’evento di lancio, peraltro con dati sbagliati su sponsor e numeri. Il Pd sta cercando di smorzare l’entusiasmo a un evento che genera soldi, turismo e business a Genova”.

Queste il duro comunicato stampa di Francesca Corso, consigliera comunale della Lega: “Un detto popolare indica tale atteggiamento come quello del “marito che si taglia il pene per fare un dispetto alla moglie”. Che senso ha provocare un danno alla città solo per avere un like in più sui social? A fare i bastian contrari son bravi tutti”.

Poi l’impegno: “La Lega per prima controllerà che ogni spesa sia congrua con una corretta organizzazione. A tutti chiediamo la stessa collaborazione per il bene di Genova e della sua crescita, evitando capricci e dispetti che vanno contro l’interesse dell’intera comunità.

Ma cosa é successo? Le pazzie sessantottine e nichiliste francesi hanno trionfato.

“… Il partito del proletariato non è più al comando: prende il posto di Lenin un’avanguardia, in Armani o in jeans, che sa fondere le controculture delle minoranze nell’industria culturale di massa e impastare la folla con un talento tecnologico di gran lunga superiore agli ex ingegneri delle anime”.  Fumaroli aveva capito che in Europa sarebbe arrivata l’onda lunga dell’utopia americana.

Blu Jeans e libertà – il metodo dell’assurdismo.

“il significato esiste nella misura in cui le persone lo creano o lo immaginano”.

La linea passivo-aggressiva dell’opposizione Genovese rivela la totale incapacità di pensare alla comunicazione come un investimento sul quale avere un ritorno, o peggio una certa malizia preelettorale espressa in modo insidioso, che avrà come esito probabile, una nuova emorragia di voti a favore del centrodestra.

Le sinistre si stanno giocando tutte le carte, ad esclusione (per ora) della loro storica arma segreta: la via giudiziaria. Fedeli alla linea si sono mobilitati persino gli Artisti intellettuali militanti.

“Tredici artisti si ritirano dalla manifestazione”.

E sugli artisti di regime, lasciamo la parola allo strepitoso Jep Gambardella.

Foto. Frame la grande bellezza – La verità sugli intellettuali di partito

Blu Jeans e libertà – esistenzialismo e mugugno.

“Ogni convinzione, ogni considerazione di qualcosa di vero, è necessariamente falsa perché semplicemente non esiste un mondo vero”.

https://www.museidigenova.it/it/blu-di-genova
Immagine: museidigenova.it/it/blu-di-genova

L’opposizione nostrana non è nuova a questo genere di polemiche. Purtroppo come é noto le polemiche sono sempre sterili, iniziative degne di nota in odine sparso:

Cominciamo con il buon Crivello, ancora frastornato dall’esito dello sballottaggio del 2017, che già a inizio mandato era proficuamente intento a passeggiare sul red carpet contando chiodi. In buona compagnia di Ferruccio Sansa, che quando non trova il modo di irritare buona parte del suo elettorato con involontari messaggi omofobi, dopo essersi fatto notare per iniziative degne di un romanzo distopico come lo “sciopero del sesso”, ecco che con un tempismo perfetto rilascia in pratica una dichiarazione congiunta con i Talebani (nell’imbarazzo generale i nuovi affidabili interlocutori dell’occidente):

23 agosto, qui Sansa

“Nessuno si metta i jeans dal 2 al 6 settembre, i giorni in cui il Comune ha organizzato la manifestazione Genova Jeans pagata con soldi pubblici”

E qui i Talebani

“Frustati perché indossavamo i jeans”. La follia talebana per le vie di Kabul
“non rispettare l’Islam”. Due sono riusciti a scappare, gli altri sono stati picchiati, frustati sul collo e minacciati con una pistola.

E con questo non vogliamo certo suggerire ai talebani di casa nostra di arrivare a tanto.

Blu Jeans e libertà – nichilismo e fastidio.

La distruzione attiva del significato

Questa serie di interventi scomposti nel dibattito pubblico rivela lo stato di confusione mentale in cui versa la buona parte dell’opposizione. Così come rivela la sudditanza psicologica del PD di fronte al Sindaco Marco Bucci, confermata in questi giorni dal nuovo segretario dei Dem D’Angelo: “Bucci non è imbattibile”, e grazie a La Palice.

Continuate a ripeterlo, finirete per convincervi. Del resto da quando il PD ha fatto estromettere i riformisti non ne ha più azzeccata una. Paita: “Non hanno idee né un progetto alternativo su Genova.

L’effetto del grande Pericu è finito da un pezzo. Eppure serpeggia la consapevolezza di quanto sarebbe più opportuno spendere energie nella frenetica ricerca di un candidato all’altezza.

Sarà interessante osservare come l’idra ex PCUS cercherà di rimettersi in sesto per l’appuntamento elettorale.

Certo é un triste spettacolo vedere la periferia di un’istituzione con presunzione di superiorità morale e culturale, annaspare ripetendo ossessivamente valori condivisi da tutti, come l’antifascismo ad esempio, riducendoli così a tormentoni e banalizzandone il significato.

Ma è questione di sopravvivenza, alcuni elettori hanno un tasto in testa e rispondono agli stimoli pavlovianamente alzando il pugnetto e su questo manipolo il PD sa che potrà sempre contare.

Tutti gli altri invece, sanno che un’opposizione costruttiva, intelligentemente critica, fatta con modi e toni ragionevoli sarebbe un grosso favore non alla giunta, ma alla città di Genova e ai suoi abitanti.

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Articolo a cura di un collaboratore indipendente. N.d.R: L’opinione degli autori non coincide necessariamente con quella della Redazione.

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