Ecco i punti sui quali nell’immediato futuro si giocherà l’ingresso di Savona e del suo comprensorio nella compiuta “modernità”:
1) La ripresa demografica, dopo quasi 50 anni di costante calo;
2) Nuove relazioni istituzionali e intercettazione dei flussi di finanziamento in funzione del PNRR e oltre;
3) Piano regolatore delle connessioni e città digitalizzata;
4) Territorio, sanità, servizi sociali;
5) Comprensorialità e patto territoriale.
Sarà necessario porre al centro della prossima competizione elettorale amministrativa quelle soluzioni progettuali che risulteranno come le più adeguate al proposito.
Bisognerà avere ben chiaro un esito positivo, di crescita e di progresso per la nostra città, identificato in due soluzioni possibili:
a) l’uscita da una fase segnata da acquiescenza dell’intervento pubblico a pressioni speculative e corporative;
b) la ripresa di una capacità di essere “Capoluogo” sia su base regionale, sia rispetto a riferimenti economico-geografici che guardino alle nostre spalle a zone di maggiore e più solido sviluppo.
Per arrivare a svolgere una funzione positiva nella direzione indicata sarà necessario adeguare la struttura organizzativa di governo e di funzionamento del Comune.
Prima di tutto mettere mano alla struttura della Giunta.
Non è possibile pensare a una suddivisione tradizionale degli assessorati per “deleghe” fin qui considerate assonanti per materie.
La funzionalità di una Giunta capace di affrontare le nuove tematiche fin qui riassunte deve passare da un intreccio di lavoro che si sviluppi assieme per “deleghe” e “progetti” facendo così emergere una inedita “flessibilità operativa”.
Ad esempio l’auspicata “Città digitalizzata”, predisposta a ospitare postazioni lavorative da remoto per nuovi residenti stabili, dovrà tenere assieme alcune caratteristiche reclamate da queste categorie di operatori.
Oltre l’indispensabile velocità di connessione, servirà individuare sedi di co-working quale punto di evoluzione dell’home working e assicurare un livello di vita adeguato anche sui terreni della cultura, della sanità, del tempo libero, della sicurezza, della mobilità.
In questo ambito ci saranno da affrontare anche i due livelli di “digital divide”: quello della possibilità di utilizzo degli strumenti informatici (si ritorna qui al discorso sulla connessione) e quello della “conoscenza” e, di conseguenza, della necessità di diffusione della cultura digitale.
Ancora ci sarà da riflettere sul cambiamento in atto rispetto ad una fase nella quale la politica di spesa degli Enti Locali era sottoposta a vincoli e pressioni di “contenimento”, a una prospettiva che si preannuncia espansiva sul piano della spesa pubblica.
Alla strutturazione della trama di governo debbono corrispondere, inoltre, sia una dimensione sovracomunale permanente, sia un adeguamento della pianta organica sulla base del quale operare una ri-articolazione nella suddivisione del lavoro all’interno della struttura e un processo di qualificazione e di rinnovamento della dirigenza in particolare in alcuni settori strategici.
La capacità di riorganizzazione e di flessibilità “orizzontale” della dirigenza e dei quadri intermedi risulterà fondamentale per la riuscita di un progetto di corrispondenza dell’operatività quotidiana dell’ente rispetto alle ineludibili esigenze che emergeranno nell’affrontare i nodi che si presenteranno al futuro della pubblica amministrazione e che qui sono stati ricordati soltanto in una dimensione molto schematica.
Franco Astengo