Sono 80 le persone denunciate per falso. I “furbetti” delle seconde case sono piemontesi, lombardi ed emiliani che, dopo aver acquistato immobili in riviera (Sestri Levante e Moneglia) vi hanno trasferito la residenza per poter pagare meno tasse.
La scoperta arriva dalla guardia di finanza di Riva Trigoso durante dei controlli sul territorio.
Un’indagine complessa portata avanti dalla guardia di finanza incrociando i dati sui consumi delle abitazioni, le prestazioni sanitarie fornite, la città dove i figli frequentano la scuola e i luoghi di lavoro. Dati che hanno evidenziato l’insussistenza del requisito della dimora abituale dei medesimi e di conseguenza il falso dichiarato.
Una mossa, da parte dei proprietari degli immobili, che ha permesso loro di beneficiare di numerosi sgravi partendo dall’accensione di mutui prima casa (con un risparmio notevole su interessi e imposte), detrazione degli interessi passivi sul mutuo risultante prima casa, riduzioni delle imposte su spese notarili e IMU, utenze ridotte.
Un danno stimato di circa 800 mila euro e un “modus operandi” molto simile tra le varie situazioni prese in esame. Quasi sempre i beneficiari si staccavano dal precedente stato di famiglia per dichiarare la residenza in una località differente.