La storia di Ostia di cui come abbiamo visto e approfondito Fiumicino fu la sua estensione ha una caratteristica peculiare e unica al mondo tutta da scoprire a apprezzare come si è tentato di dimostrare in questa ricerca che idealmente è rivolta principalmente ai giovani.
È il frutto di un cammino millenario parallelo e convergente con l’ascesa e il declino di Roma che ebbe inizio in un passato antico, misterioso e ahi noi colpevolmente dimenticato per troppo tempo.
Mettendo insieme gli studi e i lavori degli storici e degli archeologi abbiamo parlato della nascita e dell’evoluzione urbanistica e antropologica di Ostia, Fiumicino e dello straordinario territorio della costa romana e del suo entroterra, sottolineandone le bellezze e l’unicità dal punto di vista archeologico naturale ambientale e sociologico nel tentativo di suscitare riflessioni, se non addirittura emulazione sui più alti esempi di civiltà di cui storicamente siamo stati allo stesso tempo protagonisti e testimoni nel corso dei secoli.
La nascita e lo sviluppo della prima comunità ebraica sorta in Italia al di fuori delle mura di Roma, quattordici mitrei dedicati al culto persiano di Mitra, il “Sole invicto”, oltre ad alcuni tra i più importanti martiri, santi e beati della Chiesa di Roma, i pontefici e anche gli eccelsi filosofi, oratori e chirurghi importanti per la storia delle scienze mediche, come ad esempio Galeno, che sono stati e vissuti in questa parte di Roma hanno rivoluzionato in bene il mondo intero.
Hanno dato il loro contributo alla crescita e all’affermazione di questa città nel corso della sua storia millenaria, trascorsa tra altari, stelle e polvere, tra cielo mare e terra, e molto spesso, anche sotto le paludi e le cosiddette sabbie mobili.
Traiano, Giulio II, il re Vittorio Emanuele II, Federico Bazzini e Paolo Orlando, e altri meno noti come i braccianti agricoli ravennati che hanno aspirato gli stagni, vangato e piantato semi su una terra sottratta alla malaria e alle paludi unitamente agli architetti, ingegneri e operai edili che hanno costruito una città nuova e bellissima, hanno tutti ciascuno di loro impresso attraverso le proprie vite, imprese, sacrifici, scelte e decisioni politiche un’identità storica precisa e distintiva che nelle nostre ambizioni vogliamo tramandare alle generazioni che verranno.
Un cammino lungo e arduo che attesta che gli albori della civiltà hanno avuto inizio con la migrazione dell’uomo e insegnano a noi oggi che il lavoro e la comunione di intenti producano sviluppo.
La storia umana che per secoli qui si è svolta ci indica chiaramente che ogni integrazione e unione tra diversità non possa che avvenire in contesti di benessere e di speranze all’interno di una equa e inclusiva crescita economica, concretizzabile attraverso la possibilità di poter godere di pari diritti e doveri.
A Ostium si è prosperato in pace per secoli e secoli imparando del passato antico la potenza della forza generatrice e vitale che deriva dall’unione sinergica prodotta dall’osmosi tra culture diverse e distinte, e si è appreso l’arte del bel vivere attraverso l’incontro e l’interscambio con popoli diversi, giunti sui “nostri” lidi con proprie culture, credi religiosi e tradizioni, usi e costumi, distinti dai “nostri”, ma non esclusivi o parimenti o ancor peggio, invasivi o distruttivi.
Da questa esperienza secolare abbiamo appreso in quanto esseri umani che la storia si ripete ciclicamente e siamo cresciuti, ci siamo sviluppati, ci siamo evoluti considerando uno straniero come una risorsa, non solo come un ospite benvenuto; non come un invasore, ma come un possibile concittadino stanziale o di passaggio impegnato nell’evoluzione umana economica e sociale della nostra città.
Popoli e usanze antiche che Roma riuscì a inglobare e a tutelare rispettandone i culti, le religioni e le credenze che provenivano da tutta l’area sia mediterranea, orientale e mediorientale che nordeuropea.
Fine
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