Nonostante le restrittive norme anti-covid (a cui negozi e attività commerciali devono scrupolosamente attenersi) gli autobus e i treni non conoscono il distanziamento sociale. Continuano infatti le segnalazioni e, alcune associazioni, hanno richiesto a gran voce persino l’intervento dell’esercito.
Una denuncia che arriva anche dal consigliere municipale Fabrizio Maranini del municipio Centro Ovest: “Sui mezzi c’è calca ed è impossibile tenere le distanze tra i passeggeri. E’ chiaro che, aldilà di chi siano le responsabilità, il buonsenso, impone di affrontare il problema dei possibili contagi durante il trasporto pubblico locale, molto usato anche dai dipendenti delle residenze sanitarie”.
Tra l’altro, per quanto riguarda i mezzi AMT, nonostante la calca di persone in piedi restano le restrizioni sui posti a sedere. Una situazione a dir poco paradossale che si estende anche alle ferrovie. Tanto che, le condizioni dei pendolari sui treni, sono state oggetto di discussione di una riunione tra l’assessore regionale ai trasporti Berrino, i rappresentanti dei pendolari (coordinati da Assoutenti) e Trenitalia. La mancanza di treni e il rispetto delle norme di sicurezza sono stati al centro della riunione.
I pendolari chiedono “il presidio di tutte le stazioni della Liguria da parte delle forze dell’ordine, anche con l’esercito, al fine di controllare gli afflussi e verificare il possesso di adeguati titoli di viaggio per l’accesso ai treni e il possesso di idonee mascherine. E richiediamo la scorta delle stesse forze dell’ordine sui treni regionali e Intercity al fine di sanzionare coloro che non facciano costante uso della mascherina”.
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