Quando uno scatto può far luce sull’universo.
Amici lettori bentornati nel nostro spazio artistico. Oggi voglio aprire il nostro consueto appuntamento con l’arte, ponendovi un quesito: avete presente quando di notte siete in auto e nel tratto di strada contrario al vostro un’auto vi abbaglia con i fari? Si tratta di un fastidio che fortunatamente dura solo una frazione di pochi secondi ma in quel mentre i vostri occhi sono colpiti da una luce intensa e fulminea…Ebbene a me è successa una cosa simile ma in un contesto completamente diverso e positivo. Quello che ha colpito i miei occhi è stato sì un lampo ma bellissimo e impressionante.


Vedere per caso le foto che vedete qui sopra e leggerne la storia è stato per me qualcosa di straordinario. Credetemi è stato proprio come essere rapito e stupito da una luce incredibile.
Chi sono i protagonisti? Sono cinque, Pablo Picasso l’artista, Gjon Mili il fotografo, una macchina fotografica, una piccola torcia elettrica e una stanza buia.
Sono così elettrizzato nel raccontarvi la vicenda che appositamente salto le bio (di quella di Picasso sapete quasi tutto, di Gjon Mali se siete curiosi potete fare una rapida ricerca online) e vado direttamente al sodo.
Gjon Mali è stato un pioniere nel campo della fotografia. Un artista fantastico e geniale che ha imparato da autodidatta il mestiere del fotografo.
Grazie alla sua bravura lavorò a lungo nel team della rivista Americana Life e nel 1949 entrò in contatto con Pablo Picasso. Durante quell’incontro gli mostrò alcuni suoi scatti e Picasso, molto colpito, vide un’opportunità che colse al volo…Un’opportunità per scrivere una straordinaria pagina della storia dell’arte.
Come è andata la questione? Prendete una stanza quasi completamente buia dove un fotografo ispirato e sicuro della sua tecnica posiziona su due cavalletti due fotocamere predisponendo un set. (Mi sembra di vederlo mentre maneggia le fotocamere per caricare la pellicola, aprire il diaframma, l’otturatore, scegliere i tempi, la luce, la messa a fuoco… Il tutto dosato ad arte, lentamente, in un’atmosfera straordinariamente viva.)
Ora prendete Pablo Picasso con una piccola torcia elettrica in mano preso da una foga creativa immensa. Immaginatevelo disegnare nel nulla, con una sigaretta tra le dita, tori, centauri e altre figure mitologiche. In quel momento il grande artista, che era su un’altra dimensione, sapeva che disegnava e raffigurava qualcosa solo nella sua mente e nella sua immaginazione.
Lui e il fotografo erano nel bel mezzo dell’universo con la certezza che la sua arte si sarebbe subito dissolta nel vuoto per poi riapparire materializzata su carta fotografica. Sapeva che così facendo avrebbe potuto fermare il tempo… E chi non lo vorrebbe?
Congelare l’attimo e farlo diventare arte è la cosa che più mi ha sconvolto, oltre al fatto che parliamo di genialità pioneristica e non di modernità digitale.

Amici lettori, la storia dell’arte è piena di uomini e donne che l’hanno scritta, vi aspettiamo pertanto al prossimo appuntamento per godere insieme agli artisti protagonisti delle opere migliori.
Photo articolo by: life.com
Quest’articolo è stato scritto senza l’utilizzo di una intelligenza artificiale.
Leggi anche
Be Pop Art il primo manifesto, nascita di un’idea