Si è tenuto ieri al Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova (MEI) convegno “Emigrazione: dalla Liguria al mondo”, organizzato da Italea Liguria in collaborazione con Fondazione Casa America ETS e con il patrocinio di Regione Liguria, Comune di Genova e Associazione Liguri nel Mondo. In questo contesto si è approfondita una visione approfondita e multidisciplinare del fenomeno migratorio ligure, intrecciando la grande storia con le vicende personali di migliaia di emigranti.
Quella dalla Liguria è stata una delle prime ondate migratorie dall’Italia e si è connotata in modo totalmente peculiare e distinto rispetto ai decenni successivi del XIX e XX secolo. Le caratteristiche ben distinte degli emigranti liguri si sono inoltre evolute nel tempo a seconda dei mezzi di trasporto e delle epoche storiche. Il convegno ha esplorato queste specificità, analizzando i diversi flussi migratori, le destinazioni e il ruolo cruciale della navigazione. Un focus particolare è stato dedicato alle comunità liguri all’estero, alla trasmissione delle tradizioni e al legame ancora vivo con la terra d’origine.
Partire dalla Liguria: un’emigrazione precoce e legata al mare
L’emigrazione ligure comincia nei primi decenni del XIX secolo, ben prima dell’Unità d’Italia, con Genova come punto di partenza strategico per migliaia di cittadini in cerca di una vita migliore, non solo liguri ma provenienti da tutta la penisola. Si trattava per lo più di lavoratori specializzati in quella che oggi chiamiamo “blue economy”: marinai, carpentieri navali e capitani che esportarono il loro mestiere nei porti del mondo. Le condizioni di viaggio sulle navi sono state ricostruite grazie ai diari di bordo, testimoniando le difficoltà e le speranze di chi lasciava la propria terra.
Tuttavia, il fenomeno migratorio ha coinvolto i questa diaspora ha coinvolto anche molti contadini dell’entroterra, in fuga dalla miseria e dalla fame, che in molti casi ricorrevano a espedienti per partire in clandestinità. Uno dei casi più emblematici riguarda i Battibirba di Sopralacroce, che, con documenti falsi, si finsero mendicanti per ottenere il permesso di emigrare. Un altro esempio significativo è rappresentato dai vetrai di Altare, che portarono la loro arte in tutto il mondo, non come singoli migranti, ma come gruppi organizzati capaci di fondare intere manifatture all’estero.
“Emigrazione: dalla Liguria al mondo“: gli interventi del convegno
La giornata si è aperta con i saluti istituzionali di Luca Lombardi (Assessore al Turismo di Regione Liguria) in collegamento, Matteo Campora (consigliere regionale), Marina Gabrieli (coordinatrice Progetto Turismo delle Radici – MAECI) in collegamento, Mario Menini (Presidente Associazione Liguri nel Mondo), Fabio Capocaccia (Presidente CISEI), Andrea Pedemonte (Referente Italea Liguria e Presidente Sonio Liguria ETS) e Mariangela Dalfovo (Coordinatrice regionale PNRR Turismo delle Radici Liguria e Toscana).
Poi il convegno è entrato nel vivo con interventi di esperti che hanno esplorato i diversi aspetti della diaspora ligure. Tra i contributi più significativi della mattinata:
- Roberto Speciale della Fondazione Casa America ETS ha approfondito l’originalità dell’emigrazione ligure nelle Americhe;
- Paolo Giardelli, antropologo culturale, ha analizzato le memorie degli emigranti e il loro legame con la terra d’origine;
- Leonardo Scavino dell’Università di Genova ha illustrato l’evoluzione della navigazione, evidenziando il suo impatto sulle migrazioni;
- Alberto Saroldi, storico del vetro, ha raccontato la diaspora dei vetrai di Altare e il loro ruolo nella diffusione dell’arte vetraria nel mondo.
A livello territoriale, inoltre, Giorgio Getto Viarengo ha messo in luce il contributo della comunità chiavarese, Rosa Maria Teresa Canepa ha riportato testimonianze di emigrazione dalla Val di Vara e Loretta Marchi ha ricostruito i flussi migratori dal Ponente ligure tra Ottocento e Novecento, offrendo un quadro dettagliato delle traiettorie migratorie e delle loro peculiarità. Pierangelo Campodonico ha analizzato il ruolo degli armatori genovesi nello sviluppo dell’emigrazione italiana.
Cosa vuol dire all’atto pratico emigrare?
Nel pomeriggio, il focus si è spostato sulle implicazioni culturali e sociali dell’emigrazione. Matteo Brera, professore presso l’Università di Padova e la Seton Hall University, ha raccontato la storia di Antonio Rosetti, pompiere-eroe negli USA.
Marco Ferrari, giornalista, ha analizzato il legame tra Genova e Buenos Aires attraverso il calcio, mentre Umberto Curti, esperto di enogastronomia, ha approfondito l’influenza della cucina ligure nelle comunità italiane all’estero. Erika Dellacasa, giornalista, ha portato alla luce storie poco conosciute di emigrazione in Messico, mentre Luca Sessarego, Vicepresidente di Liguri nel Mondo, si è soffermato sulle tradizioni religiose liguri in Argentina.
Un momento chiave della giornata è avvenuto con la tavola rotonda moderata dal giornalista Giovanni Mari, dedicata alle nuove sfide della mobilità italiana. Grazie ai collegamenti internazionali, i partecipanti hanno potuto ascoltare testimonianze dirette dal Belgio, dalla Spagna, dagli USA e dal Portogallo, dando voce ai protagonisti della nuova emigrazione ligure. Inoltre, è stato proiettato un video esclusivo sulla storia del River Plate, il celebre club argentino fondato da emigrati genovesi.
Il turismo delle radici: un ponte tra passato e futuro
La giornata di studi ha evidenziato l’importanza del turismo delle radici, un fenomeno che sta prendendo sempre più piede grazie a iniziative come Italea Liguria, che nel 2024 ha promosso numerosi pacchetti turistici per permettere ai discendenti degli emigrati liguri di riscoprire le proprie origini.
«Il progetto Italea Liguria ha avuto grande successo nell’Anno delle Radici Italiane 2024, permettendo a molte persone di visitare i luoghi d’origine dei loro antenati liguri grazie a pacchetti turistici dedicati», ha commentato Luca Lombardi, assessore al Turismo di Regione Liguria. «Anche nel 2025 questi viaggi proseguiranno, rappresentando non solo un’esperienza emotiva per i partecipanti, ma anche un’opportunità per la destagionalizzazione del turismo e il ripopolamento dei borghi dell’entroterra. Desidero ringraziare il presidente Pedemonte di Sonio Liguria e tutto il team di Italea Liguria per l’impegno con cui accolgono e assistono i viaggiatori delle radici».
Masini, Fondazione MEI: «Ricordare il passato per comprendere la mobilità italiana di oggi»
Paolo Masini Presidente della Fondazione MEI ha dichiarato: «L’emigrazione ligure ha lasciato un segno profondo nel mondo, costruendo legami culturali, sociali ed economici che ancora oggi arricchiscono i Paesi di destinazione e la stessa Liguria. Questo convegno, realizzato grazie a Italea Liguria che ringrazio, è un’occasione preziosa per riscoprire storie straordinarie di sacrificio e successo, ma anche per riflettere sulle nuove dinamiche della mobilità italiana. Il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana è il luogo ideale per raccontare questo passato e guardare con consapevolezza al futuro».
«Il viaggio delle radici ha successo quando il viaggiatore viene accolto come in famiglia. Perché ciò accada, è fondamentale che chi lo incontra dimostri un forte legame con lui e il suo paese d’origine. Questa connessione nasce dalla conoscenza della storia dell’emigrazione, in particolare ligure, e delle imprese realizzate dai migranti. Tale consapevolezza rafforza il legame con chi torna a riscoprire le proprie radici, rendendo l’esperienza davvero significativa. Con questo convegno, abbiamo voluto valorizzare la nostra storia migratoria e gettare le basi per un turismo delle radici autentico e di valore», ha concluso Andrea Pedemonte, referente Italea Liguria e Presidente Sonio Liguria ETS.
Come recuperare il convegno
Tutti gli interventi del convegno sono disponibili sul canale YouTube del MEI e verranno raccolti negli Atti del convegno, curati dalla Fondazione Casa America.
L’evento ha restituito un quadro ricco e dettagliato dell’emigrazione ligure, dimostrando come il fenomeno migratorio sia parte integrante della storia e dell’identità della regione. Italea Liguria continuerà il suo impegno nella valorizzazione della memoria migratoria con nuove iniziative e progetti futuri.
Per maggiori informazioni: www.italealiguria.com
C.S.
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