Continuano gli incontri pubblici per la candidata del centrosinistra per le comunali di Genova: Silvia Salis si presenta agli elettori dei vari partiti e movimenti che partecipano alla coalizione, in appuntamenti utili per svelare i punti chiave del programma elettorale. Ieri è stato il turno di Azione: a fare gli onori di casa la consigliera comunale Cristina Lodi, che ha dato il benvenuto alla candidata facendo il quadro del peso politico del partito sul territorio, non nascondendo il risultato deludente delle ultime regionali – in cui il partito di Calenda non è riuscito a eleggere neanche un consigliere – e degli attuali eletti nel Consiglio comunale e in diversi municipi.
Azione contribuirà a creare due liste civiche a sostegno di Silvia Salis, ha spiegato Lodi, che ha poi introdotto alcuni dei temi cari al suo partito e ai suoi sostenitori, tra cui le infrastrutture, dalla funivia del Lagaccio e le questioni aperte sul porto, ma anche l’attenzione al sociale e alla casa, chiedendo l’impegno della candidata.
I punti su cui Azione ha chiesto un impegno particolare a Silvia Salis in caso di elezione
Insieme a lei Chiara Lastrico, segretaria provinciale di Azione, ha ribadito l’importanza del tema chiave del porto, per il quale si deve trovare un equilibrio tra l’autonomia d’azione e il rispetto della cornice cittadina e sociale che lo circonda, come il benessere della popolazione. Sempre sul tema delle infrastrutture, si è parlato della Gronda e dell’aeroporto di Genova, oggi a rischio declassamento, per cui si chiede invece impegno per potenziare il servizio e la movimentazione sia di passeggeri che di merci, per rilanciare servizi e l’industrializzazione della città. La tutela della produttività deve comunque tenere presente l’ambiente e il benessere dei cittadini.
Azione inoltre chiede maggiore trasparenza da parte del Comune sui progetti e i lavori in corso, ripristinando a pieno regime alcuni canali d’informazione che negli ultimi anni sembrano essere stati trascurati. Infine, anche Lastrico ha chiesto un impegno sul welfare: «Sanità, scuola, servizi sociali, inclusione delle persone disabili, servizi sociali, servizi alla prima infanzia, tematica della casa… la sindaca torni a essere garante della salute dei cittadini di Genova».
Salis si presenta ad Azione forte dei sondaggi
«Grazie per essere qui in così tanti, è commovente vedere questa partecipazione in una città dove i dati ci dicono che metà delle persone non votano, è evidente che c’è volontà di cogliere il cambiamento nell’aria», ha salutato Silvia Salis. «La mia esperienza nel CONI mi ha dato moltissime competenze portandomi a relazionarmi con amministratori e istituzioni di tutti i livelli, quindi chi diceva che non ho esperienza in ambito amministrativo ha avuto una brutta sorpresa».
La candidata del centrosinistra ha citato un report del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle varie province italiane, segnalando come «a partire dal 2021, Genova ha perso 30 posizioni in classifica, un dato allarmante. Il 47% dei nuclei familiari è composto da una persona, per lo più anziani, perciò la domanda è quali servizi sono attivi per queste persone. Non basta la gratuità del biglietto dell’autobus servono servizi e negozi di quartiere dove potersi rivolgere, senza cedere ulteriore terreno alla grande distribuzione».
Mancando gli investimenti «nella qualità di vita dei bambini né in quella degli anziani, Genova non investe nella qualità di vita delle donne», ha sottolineato Salis, «che dovendosi dedicare alla cura familiare fanno fatica a lavorare e ad assicurarsi l’indipendenza economica».
Sicurezza, municipi, Salis all’assalto delle riforme volute da Bucci
«La sicurezza non è più un tema di destra. La sicurezza è di tutti e nessuno ama sentirsi insicuro nella propria città. Non lo amano le persone di destra, tantomeno non lo amano le persone di centro e di centrosinistra e di sinistra, che fanno della socialità e dell’uguaglianza uno dei loro valori fondamentali», ha detto Salis durante l’incontro. «Genova è prima cittadina della sicurezza in Italia e ha il 96° posto per sicurezza, quindi vuol dire che c’è una grandissima percezione di sicurezza che non corrisponde alla sicurezza reale. Questo perché? Perché la sicurezza non è repressione ma creazione di presenza, è illuminazione delle strade, è un pensiero complesso la sicurezza. La repressione è il tassello estremo che viene in campo quando tutte le altre componenti non hanno più spazio, ma ci devono essere le altre componenti».
La candidata di CSX inoltre si è espressa con convinzione contro l’attuale stato dei municipi: «La mia idea di città vede i municipi che riprendano il loro ruolo pieno, cancellando la riforma voluta da Bucci che ha dettato un accentramento nelle mani del Comune. Il Comune non può stare sul territorio, è una macchina troppo pesante e troppo lenta per rispondere alle esigenze. I municipi non sono neanche più in grado di dare un patrocinio gratuito, non hanno più nessun tipo di libertà. Ma qual è il motivo? Qual è la paura nel decentralamento del potere? Non voglio sentirmi una donna sola al comando, a me piace delegare e fidarmi della mia squadra, forte e ricca di competenze. Con una persona sola al comando, le cose sfuggono di mano. Ed è sotto gli occhi di tutti quante cose sono sfuggite di mano in questa città negli ultimi anni».
La secca replica della candidata di centrosinistra agli attacchi personali
Salis si è presa anche lo spazio per togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti delle forze che sostengono il suo avversario e su come sta andando questo primo periodo di campagna elettorale: «Intanto bisogna chiare un po’ i dubbi nella mente del centrodestra, perché i primi giorni sembrava che io mi potessi candidare anche per loro. Quindi, il sottotitolo è che secondo loro io sono un’ottima candidata, giusto? Poi mi hanno sentito parlare, hanno visto la coesione della nostra coalizione, hanno capito che stanno per perdere le elezioni, quindi improvvisamente sono diventata una senza competenze. Da un fenomeno, improvvisamente sono una che non può fare niente, che come dice Bucci non sa niente. Ma se sono una candidata così debole, e che non sa niente, e chissà da dove è arrivata, perché parlano tutti i giorni di me? Perché mi attaccano tutti i giorni anche su piano personale?».
La candidata inoltre ha invitato la platea a come funzionano le interazioni sui social e a notare come i commenti negativi avvengano seguendo uno schema e «si capisce dal fatto che sotto ogni posto i commenti negativi arrivano nella prima mezz’ora, per cui appena esce un posto lo centrano forse per far vedere che c’è chissà quale opinione. Ma vedrete quando uscirà il prossimo sondaggio l’opinione quale sarà, di quanti punti percentuali ha la nostra coalizione».
Infrastrutture, la visione diametralmente opposta e i dubbi sulla Gronda
«Noi non siamo per il no alle infrastrutture, siamo per il sì alle infrastrutture che sono dimensionate per questa città e hanno una ricaduta reale per i cittadini. No alle colate di cemento, no a strutture sovradimensionate, no a inquinamento che non serve e non produce nessun tipo di lavoro, no a infrastrutture che isolano invece che connettere. Perché questo è il tema», ha spiegato Salis. «Pensiamo a un esempio su tutti, la funivia del Lagaccio. Un’idea assurda, inutile, che sposta risorse che erano entrate dal Ministero della Cultura e che diventano un’ulteriore colata di cemento, nella zona forse più cementificata di tutta la città».
Ribaltando dunque la retorica di Giovanni Toti che identificava nelle forze del centrosinistra “quelli del No”, Salis ha continuato spiegando che «questi sono i no, in cui crediamo. E dare dei no vuol dire anche avere una precisa idea politica di quello che deve essere la città. Altro tema molto importante, avete parlato ovviamente della Gronda, purtroppo ad oggi è un “non tema”, perché i progetti non finanziati non sono un tema. Quando parlano tanto di Sky Metro vorrei che si ricordasse che quest’opera ha avuto tre progetti, tutti bloccati, per cui stiamo parlando del nulla anche in questo caso».
Spazio anche per la polemica sui nastri tagliati e sul tema della trasparenza, caro ad Azione, su cui Salis si è concessa una frecciatina nei confronti di Pietro Piciocchi: «Quando si è un sindaco facendo le funzioni bisogna occuparsi dell’ordinaria manutenzione e non raccontarla come un’impresa. Sono mesi che vedo milioni di euro al giorno in promessa, milioni di euro. Ogni giorno apro il giornale e viene inaugurato qualcosa, presentato un progetto, fatti straordinari progetti che daranno un grande impulso alla città, quando si tratta di ordinaria manutenzione. Sei milioni per tappare le buche sarebbero “un progetto che dà un grande impulso alla città”. Ma cosa stiamo facendo?».
L’attenzione ai giovani richiesta dagli elettori di Azione a Salis in caso di vittoria
Malgrado l’età media abbastanza alta dei partecipanti all’incontro, diverse domande dal pubblico si sono concentrate sui giovani e sulla necessità di creare lavoro “buono”, che permetta alle nuove generazioni di non doversene andare e di poter vivere in maniera dignitosa.
Anche su questo punto Salis ha le idee chiare: «Molti dei presenti hanno figli che hanno abbandonato Genova: è un’emorragia di talenti che non ci possiamo permettere. Abbiamo visto mettere mano al CUP moltissime volte in questi anni e questo dice molto del modo in cui si vuole sviluppare la città. Noi dobbiamo favorire l’insediamento di imprese innovative e sostenibili: il Comune deve rendere attraente la città e non c’è nulla di più attrattivo di un territorio che comunica benessere. Noi ci impegniamo a fare una forte ristrutturazione del tessuto sociale, sarà un lavoro lungo che richiederà tempo, anche più tempo di un mandato in Comune, ma il nostro obiettivo è fare in modo di rendere Genova di nuovo un posto da cui le persone non vorranno più andarsene».
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