È arrivata questa mattina la notizia che Jannik Sinner e l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) hanno raggiunto un accordo sul caso Clostebol: il tennista altoatesino ha accettato un periodo di ineleggibilità – o più semplicemente di squalifica – ai tornei ATP per una violazione delle norme antidoping che durerà tre mesi. In virtù di ciò, la WADA chiuderà il caso contro di lui e rinuncerà al ricorso davanti al Tas Losanna, per il quale era fissata un’udienza per il 16-17 aprile prossimo.
La squalifica parte dal 9 febbraio e durerà fino al 4 maggio 2025, con divieto di allenamento fino al 13 aprile. Di conseguenza, Sinner non potrà partecipare a diversi tornei importanti, tra cui 4 Master 1000 (Indian Wells, Miami, Monte Carlo, Madrid) oltre al 500 di Doha in programma la prossima settimana. Potrebbe però ritornare sulla terra rossa già dagli Internazionali di Roma – che si svolgeranno dal 7 maggio – e puntare a vincere il Roland Garros a Parigi.
Sinner, il Clostebol e il ricorso della WADA: la strada dal test positivo alla squalifica
A marzo 2024 Jannik Sinner è risultato positivo a un esame antidoping che ha evidenziato presenza di steroidi nell’organismo. Il tennista aveva spiegato la vicenda sostenendo non di essersi dopato volontariamente, ma di essere venuto a contatto con il Clostebol involontariamente perché presente in una crema usata dal suo fisioterapista per curare una ferita. Sarebbe dunque avvenuta una trasmissione per contatto dalle mani contaminate del terapista facendo un massaggio all’atleta. Il Clostebol è uno steroide anabolizzante sintetico derivato dall’ormone maschile del testosterone. In passato è stato impiegato dalla DDR (Repubblica Democratica Tedesca) per migliorare le performance dei propri atleti e oggi è bandito.
Lo scorso anno l’ITIA (International Tennis Integrity Agency) aveva accettato la ricostruzione dell’entourage di Sinner e deciso di non procedere con sanzioni in quanto non ci sarebbe stata volontà di avvantaggiarsi con il doping. Tuttavia, la WADA aveva invece preferito fare ricordo in quanto – come spiegato nel comunicato in merito all’accordo raggiunto – pur riconoscendo «che il signor Sinner non aveva intenzione di imbrogliare e che la sua esposizione al clostebol non ha fornito alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni ed è avvenuta a sua insaputa a causa della negligenza dei membri del suo entourage», ha contestato però che «secondo il Codice e in virtù dei precedenti del Cas, un atleta è responsabile della negligenza del suo entourage».
Da qui l’accordo sui tre mesi di squalifica senza la cancellazione delle vittorie e dei piazzamenti di Sinner ottenuti lo scorso anno: una sanzione contenuta, alla fine, considerando che il portavoce della WADA solo qualche giorno fa dichiarava che erano pronti a chiedere da uno a due anni di sospensione.
Sinner, sollevato per la risoluzione della questione
“Questa vicenda mi tormentava da quasi un anno e il processo sarebbe potuto durare ancora a lungo, con una decisione forse solo alla fine dell’anno», ha dichiarato Sinner in un comunicato. «Ho sempre accettato di essere responsabile del mio team e riconosco che le rigide regole della WADA sono una protezione importante per lo sport che amo. Su questa base, ho accettato l’offerta della WADA di risolvere il procedimento con una sanzione di tre mesi».
L’avvocato di Sinner, Jamie Singer di Onside Law, ha espresso la sua contentezza nel vedere la vicenda chiusa«La WADA ha confermato i fatti determinati dal Tribunale Indipendente. È chiaro che Jannik non aveva alcuna intenzione, non era a conoscenza della situazione e non ha ottenuto alcun vantaggio competitivo. Purtroppo, gli errori commessi da alcuni membri del suo team hanno portato a questa situazione».
Riuscirà Sinner a tornare in campo da numero uno al mondo?
Ora però è necessario fare tutti i calcoli del caso: tre mesi di stop saltando alcuni dei tornei principali della stagione mettono per forza di cose la prima posizione nel ranking mondiale ATP a rischio. Attualmente, il tennista altoatesino si trova in testa con 11.330 punti, mentre lo inseguono Zverev in seconda piazza (8.135 punti) e Alcaraz con 7.410.
C’è tuttavia da tenere conto che la classifica aggiunge punti ai tennisti quando migliorano il proprio piazzamento in un evento e ne sottrae quando invece fanno peggio rispetto alla stagione passata. Di conseguenza, Sinner tornerà in campo a maggio con 1.600 punti di meno rispetto a ora, non potendo difendere i suoi risultati a Montecarlo (arrivato in semifinale) e a Madrid (quarti di finale). Non sarà invece “dannosa” la mancata presenza a Indian Wells, siccome i punti ottenuti in quel torneo erano già stati tolti dalla sentenza di primo grado dell’ITIA.
I suoi avversari quindi hanno la possibilità di scalzarlo dalla testa del ranking, anche se non sarà semplice: il tedesco deve mettere insieme in tre mesi +950 punti per superare Sinner, anche considerando quanto l’azzurro perderà durante la sospensione, lo spagnolo +1.400. Difficile ma non impossibile, certo: ma soprattutto una nuova sfida per l’altoatesino, che ora dovrà saper attendere due mesi prima di riprendere in mano la racchetta.
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