I “marmorari” della famiglia Fiorentini si trovano da ormai più di un secolo al numero civico 53 b di via Margutta. Le più preziose sculture di epoca romana e rinascimentale sono state restaurate ed esposte presso questo studio laboratorio, che negli anni è diventato un punto di riferimento per artisti e personaggi legati al mondo dell’arte.
Un punto di riferimento importante non solo per la qualità della perizia dei marmorari, ma anche per la loro goliardia che attira i clienti attraverso la loro capacità culinaria che mettono in atto giornalmente offrendo ciò che cucinano.


All’interno del laboratorio un camino usato nel tempo non solo per scaldarsi ma per realizzare ricette romane, cosi che ogni avventore avvicinandosi può degustarle.
Una laurea in architettura nel 1983 e poi la scelta di seguire le orme paterne: «Nel disegno ero bravo, ma ho pensato: che vado a faˈ, l’architetto fallito o mi metto a lavorare con mio padre?». Nella bottega del Maestro, ogni giorno all’ora di pranzo, mette da parte il marmo, accende il fuoco nel camino e inizia a cucinare. «Il primo giorno che mio padre venne qui, in questa bottega, decise di chiudere una finestra e fare il caminetto. Era curioso e gli piaceva mangiare».

E’ così che la gente dei dintorni della bottega, attirata dagli odori che uscivano dal comignolo, ha iniziato a raccogliersi intorno alla tavola del signor Enrico e a condividere il suo amore per la buona cucina, dando vita ad una tradizione che suo figlio Sandro ha portato avanti anche dopo la sua morte, avvenuta nel 2010. «Dicono che sia più bravo di mio padre, ma io non sono un cuoco, sono uno che fa da mangiare. Però mi diverte fare questa cosa, quindi a mezzogiorno lascio quello che sto facendo e mi metto a cucinare per gli amici», commenta il Maestro Sandro, con un’espressione sul volto di chi la sa lunga sulla umanità.
È sufficiente passare tra le vie che portano allo Studio laboratorio per assaggiare a titolo gratuito l’arte della cucina romana che il “marmoraro” impronta giornalmente.


È incredibile come arte cucina sono in simbiosi all’interno di questo Studio di arte e mestieri, uno delle poche botteghe di Roma ancora aperte. E’ una realtà, quella dell’artigianato, che è destinata a scomparire e a vivere soltanto nei ricordi di chi ha vissuto la vera anima popolare di Roma.


Nel 1969, quando il padre Enrico ha aperto la sua bottega, in via Margutta c’erano una quarantina di artigiani, oggi ne rimangono solo tre: «c’erano il doratore, il corniciaio, quello che restaurava mobili. Oggi non c’è più nessuno. Peccato, perché quando si perdono le tradizioni un Paese va allo sbando».
Saluto e ringrazio Sandro Fiorentini per avermi dato la possibilità di, rivivere un pezzetto della storia di Roma racchiusa nel suo Studio laboratorio che negli anni è rimasto fedele alle antiche abitudini di ospitalità romana.
Cento pittori di via Margutta
E’ la tradizionale mostra Cento Pittori di Via Margutta è nata nel lontano autunno del 1953, per iniziativa spontanea di alcuni pittori che nell’immediato dopoguerra si riunirono e decisero di dar vita e colore ad una strada che da sempre era stata il rifugio naturale di pittori, scultori, poeti, musicisti ed artigiani. La 100^ Edizione come sempre a ingresso gratuito, sarà aperta fino al primo novembre dalle 10 alle 21.
Nella strada famosa in tutto il mondo verranno esposte circa 3.000 opere, tra dipinti a olio, disegni, sculture e acquerelli.
Questo evento come ogni anno richiama artisti provenienti da diversi Paesi europei, una miscela di creatività di nuovi talenti e di affermati pittori. La manifestazione ha sempre riscosso grande successo, affascinando e trasportando il pubblico in una realtà multi cromatica e figurativa.
Per info: Sandro Fiorentini tel. 06 3207660 Via Margutta 53 b
Tutte le foto sono di proprietà di Sabrina Rinaldi. Si prega di non utilizzare se non previa autorizzazione.
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