Si lanciano dal quarto piano, il folle gesto di due sorelle

Si lanciano dal quarto piano, il folle gesto di due sorelle

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Proseguono gli accertamenti sulla tragedia che ieri mattina ha sconvolto il quartiere di Genova Sampierdarena, dopo che due sorelle sulla trentina di origini albanesi si sono lanciate dal quarto piano nel cavedio del palazzo di Via Cantore dove una delle due abitava: la più giovane, 32 anni, sarebbe stata la prima a buttarsi nel vuoto ed è morta sul colpo. Poco dopo sua sorella – 34 anni – l’ha seguita, senza però riuscire nel suo intento.

Ricoverata in gravissime condizioni, poco fa la Direzione Sanitaria dell’Ospedale Policlinico San Martino ha comunicato che le sue condizioni fisiche sono in miglioramento. La donna infatti è stata estubata questa mattina ed è in grado di respirare in autonomia dopo un intervento per stabilizzare la sua colonna vertebrale. Al momento si trova nella Rianimazione M3 del Monoblocco, diretta dal dottor Nicolò Patroniti.

Le motivazioni delle due sorelle, le indagini in corso

Bisognerà però attendere perché la sopravvissuta possa spiegare le ragioni del folle gesto, confermando o smentendo la ricostruzione su cui gli inquirenti stanno lavorando da ieri mattina per capire cos’ha spinto le due donne a cercare la morte. Le indagini si stanno concentrando sulla situazione familiare della sorella più giovane e in particolare sul procedimento in corso per l’affidamento dei figli.

La donna deceduta, Axhere Gjoni, si era separata da poco dal marito, anche lui di nazionalità albanese, che aveva denunciato più volte per maltrattamenti psicologici legati a questioni religiose. L’uomo, di fede musulmana, avrebbe infatti tentato di imporre alla moglie uno stile di vita rigoroso e riservato, che comprendeva l’uso dell’hijab e la rinuncia alla possibilità di guidare l’auto. Una modalità che però Gjoni non era disposta ad accettare, desiderando più libertà.

La coppia ha litigato spesso al punto da far intervenire i carabinieri in diverse occasioni. Le denunce della donna avevano portato in un caso a una condanna a otto mesi per l’ex marito e un’assoluzione. Nel frattempo, il divieto di avvicinamento disposto per il marito era scaduto tra ottobre e novembre 2024.

Il futuro dei figli rimasti orfani di madre

La contesa tra i due ex coniugi si era dunque spostata sull’affidamento dei quattro figli, di età tra i cinque mesi e i sei anni. Venerdì 10 gennaio si sarebbe dovuta tenere una delle ultime udienze per stabilire l’affidamento dei piccoli e ciò avrebbe scatenato nella donna uno stato di ansia crescente, temendo di perdere la battaglia legale.

E ora la questione su a chi affidare i bambini permane, tanto più che erano in casa quando la madre ha deciso di porre fine alla sua vita. È stato il più grande ad aprire la porta agli agenti, lasciati soli dalle due donne che si sono buttate dal palazzo. I piccoli ancora non sono stati informati su quanto accaduto alla madre alla zia. Nel frattempo gli inquirenti cercano di capire il quadro mentale delle sorelle e cosa le abbia portate a lanciarsi dal quarto piano. Probabilmente l’affidamento andrà al padre che, finora, non risulta fosse nelle vicinanze del palazzo di via Cantore quando le due donne hanno deciso di togliersi la vita.

Resta da confermare se ci fosse un piano coordinato tra le due per cercare la morte o se la maggiore abbia reagito al lancio della sorella e abbia deciso sul momento di seguirla nella morte. «Dio, ti aspetto», recitava un post della sorella minore sui social a poco meno di 24 ore dal terribile gesto. Sarebbe stata proprio la 32enne a lanciasi per prima, poco prima delle otto di ieri mattina. Il tonfo e i gemiti della donna, che non è morta sul colpo, hanno richiamato l’attenzione dei vicini nel palazzo, che hanno allertato la polizia e hanno tentato di convincere la sorella maggiore a non buttarsi dal cornicione su cui intanto era salita a sua volta.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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