Appuntamento con Emanuele Dabbono domani, sabato 21 dicembre, alle ore 18 presso la libreria Ubik di Savona
#Emanuele Dabbono debutta nella narrativa con #Gli spaesati, una storia intensa e toccante, pubblicata da Pathos Edizioni Torino.
La copertina del romanzo, evocativa e simbolica, raffigura l’incontro tra una figura femminile e una maschile, suggerendo il tema centrale del legame umano.
Arricchito dalla prefazione di Andrea Di Marco e dalla postfazione di Matteo Monforte, Gli spaesati rappresenta un nuovo capitolo nella carriera dell’artista.
“Ogni persona è un invito a entrare”. Questa frase racchiude l’essenza dell’opera d’esordio di Emanuele Dabbono, un’esortazione a esplorare temi profondi come il legame umano e la fragilità della mente.
Un romanzo tra fragilità e coraggio
Ambientato nella settimana che precede il Natale del 1977, Gli spaesati si svolge nella casa di cure psichiatriche Pratozanino, sulle alture genovesi.
Il protagonista, Paul Ramon, è un paziente eccentrico e brillante costretto su una sedia a rotelle, che medita di lasciare la struttura.
L’arrivo della ribelle Giovanna sconvolge gli equilibri tra i pazienti, ribattezzati da Paul “la banda degli spaesati”.
Tra questi troviamo il ragazzo con il buco nel petto, il pugile sordo e il becchino convinto di fare affari con Dio.
Dabbono intreccia le loro storie in un racconto che esplora temi profondi come l’amore, il coraggio e la fragilità mentale.
Emanuele Dabbono: un percorso dalla musica alla narrativa
Nato a Genova nel 1977 e varazzino d’adozione, Emanuele Dabbono è noto per il suo successo nel mondo della musica, avendo scritto brani multiplatino per e con Tiziano Ferro.
Recentemente, Il filo rosso, scritto a quattro mani con Alfa, ha ottenuto il Disco di Platino.
La scrittura è sempre stata una parte fondamentale della vita di Dabbono.
“Da piccolo, mio padre portava a casa copie difettose di libri di Asterix, con pagine bianche, e io le riempivo di racconti. Crescendo, sono diventate canzoni e ora un romanzo.
Scrivere un libro è stato il passo naturale per dare forma alla mia passione” .
La fragilità, un valore che diventa arte: Emanuele Dabbono racconta Gli spaesati
La fragilità mentale è uno dei temi centrali del romanzo e per Emanuele Dabbono, autore dell’opera, è una riflessione che nasce da esperienze personali profonde.
Prima di dedicarsi completamente alla musica, Dabbono ha infatti lavorato come educatore nei servizi sociali dal 2000 al 2008, collaborando con la cooperativa Progetto Città.
“Ho avuto a che fare con ragazzi provenienti da situazioni difficili, molti dei quali avevano problemi significativi.
Queste esperienze mi hanno segnato e ispirato, facendomi riflettere sul valore della fragilità.”
Per Dabbono, la fragilità non è una debolezza, ma una caratteristica positiva che può mettere in luce aspetti unici di ogni individuo.
“Quel che è certo,” afferma, “è che la fragilità può trasformarsi in arte e bellezza”.
Un estratto del romanzo, poetico e profondo, sintetizza questa visione:
“E ho pensato a quando abbracci finalmente quel qualcuno e diventi un tutt’uno con lei.
Una Pangea enorme ancora da dividere.
Se poi lei se ne va, il suo corpo ne lascia il calco e tu il segno.
E piano piano ti allontani, modellato da altri venti, solcato da mari di silenzio, attraversato da turisti, accompagnatori, sconosciuti di passaggio.
Si tratta di come la luce si appiccica alle cose.
È il distacco, un’idea confortante, la deriva dei sentimenti”.
Il titolo del romanzo, Gli spaesati, ha un significato profondo. In origine, l’autore aveva pensato di intitolarlo La deriva dei sentimenti, ma cercava qualcosa che evocasse un senso di gruppo, quasi una banda.
“Gli spaesati rappresenta l’unione tra individui smarriti, ma straordinari – spiega Dabbono – la loro fragilità e il loro spaesamento li rendono autentici”.
Dalla musica alla narrativa: un percorso liberatorio
Per Dabbono, scrivere un romanzo è stato un passaggio naturale.
“La scrittura è sempre stata una mia passione. Da piccolo, mio padre portava a casa copie difettose di libri di Asterix, con pagine bianche, e io le riempivo di racconti.
Crescendo, ho trasformato quei racconti in canzoni, e ora in un romanzo”.
Il libro, concepito dieci anni fa, è stato scritto durante il lockdown del 2020. “Passare dalla forma della canzone al romanzo è stato liberatorio. Con una canzone hai pochi minuti per raccontare una storia, ma con un romanzo hai libertà totale, anche se comporta una grande responsabilità.
Devi costruire una narrazione che tenga il lettore incollato fino alla fine. È stata una sfida che ho amato affrontare”.
“Ogni persona è un invito a entrare”: un viaggio che invita alla scoperta
Per Dabbono, Gli spaesati è un romanzo che rappresenta un biglietto per un viaggio.
“Ogni persona è un invito a entrare. Conoscere davvero gli altri, nella loro complessità, ci fa capire quanto potremmo amarli e comprenderli meglio. Credo che potremmo voler bene anche ai nostri nemici, se conoscessimo le loro vicissitudini”.
Attraverso questo romanzo, Dabbono ci vuole anche ricordare che “la vita è un viaggio bellissimo, da vivere senza rimpianti, godendosi il presente e sapendo che non siamo mai davvero soli”.
Emanuele Dabbono presenterà il suo romanzo Gli spaesati domani, sabato 21 dicembre alle ore 18, presso la libreria Ubik di Savona.
Sarà Marco Berbaldi ad introdurre l’opera e a dialogare con l’autore.
Un’occasione unica per scoprire i retroscena del romanzo, ricevere una dedica, condividere un sorriso e una chiacchierata con Emanuele Dabbono.
Un invito imperdibile per immergersi in una storia capace di emozionare e far riflettere.
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