Ennesima tragedia tra le mura della casa circondariale di Marassi, un altro suicidio nelle carceri italiane, questa volta a compiere l’estremo gesto un giovanissimo detenuto di 21 anni. Da inizio anno è l’85esimo suicida nelle carceri del nostro paese.
Il giovane 21enne di origine magrebina si trovava nel reparto Sai (servizio assistenza intensificata) per i suoi precedenti atti autolesionisti e diversi tentativi di suicidio. Si è impiccato nella sua stanza ieri pomeriggio, i soccorsi di operatori e sanitari sono stati vani.
Una situazione preoccupante che peggiora anno dopo anno, i numeri superano quelli del 2022, annata tragica in Italia -84 i suicidi- tra detenuti. Oggi, quando manca ancora un mese alla fine dell’anno, se ne contano già 85, quattro solo nel carcere di Marassi. L’ultimo episodio infatti risale appena al 15 novembre scorso.
Suicidi nelle carceri, un dramma senza fine, le dichiarazioni di Uilpa
“Una situazione fuori controllo – come spiega il Segretario Generale della Uilpa De Fazio – Sono ormai 16mila i detenuti oltre la capienza massima mentre mancano 18mila unità della Polizia penitenziaria. Anche a Marassi su 535 posti sono ammassati 696 reclusi che vengono gestiti da 330 agenti quando ne servirebbero almeno 551. Tutto questo rende impossibile sia la vita dei detenuti sia quella degli operatori sottoposti a carichi di lavoro e turni massacranti, privati di elementari diritti, stremati nel fisico e mortificati nel morale. Ribadiamo – ha proseguito De Fazio – che necessitano di interventi immediati per deflazionale la densità detentiva, adeguare concretamente gli organici della Polizia, assicurare l’assistenza sanitaria e riorganizzare, riformando l’intero apparato”.