Continuano le indagini e le misure cautelari per trovare tutti i responsabili del sequestro di Stefano Guidotti, imprenditore italiano residente a Mosca tenuto sotto sequestro circa 72 ore tra fine giugno e inizio luglio, prima di essere liberato dalla polizia. I Ros dei carabinieri e il Servizio centrale operativo della polizia hanno eseguito diverse misure cautelari nelle prime ore della mattinata di oggi, sabato 16 novembre. Non è ancora noto nei confronti di quante persone, ma le indagini hanno ricondotto il sequestro a una rete di criminali e stanno procedendo a identificare sempre più persone coinvolte.
Chi è l’uomo arrestato per il sequestro di Guidotti
La Procura di Bologna ha spiegato in conferenza stampa di aver arrestato nel ravennate un cittadino uzbeko di 44 anni che è ritenuto dagli investigatori “l’ideatore” del rapimento di Stefano Guidotti. Lo scorso giugno la polizia russa aveva arrestato i rapitori, quattro uomini tra i 21 e i 36 anni. «Grazie alla collaborazione con l’autorità consolare, le forze di polizia e l’autorità giudiziaria russa», ha spiegato il procuratore capo facente funzioni di Bologna, Francesco Caleca, «che ci ha fatto conoscere parte delle loro attività, siamo riusciti a ricostruire il segmento italiano della vicenda».
L’uomo sotto accusa, che viveva nel territorio di Ravenna dall’inizio della guerra in Ucraina, in passato aveva lavorato come consulente per la stessa azienda di Guidotti, prima di essere allontanato perché “non c’era più sintonia tra il suo modo di operare e le politiche dell’azienda”. Era stato proprio lui a effettuare la prima chiamata all’azienda di Guidotti per chiedere un riscatto, ancora non quantificato, dalla provincia di Imola. In seguito si era anche incontrato con un altro manager dell’azienda, che nel frattempo aveva contattato la polizia, convocato per trattare il riscatto. Il giorno dopo ci sarebbe dovuto essere un altro contatto, ma nel frattempo la polizia russa aveva già arrestato i sequestratori. Adesso si trova in arresto con l’accusa di concorso in rapimento a scopo d’estorsione.
Il sequestro e la liberazione dell’imprenditore italiano residente a Mosca
Ma ripercorriamo la vicenda: è il 28 giugno 2024 quando Guidotti, 56 anni, manager dell’azienda Siad in Russia, viene aggredito e sequestrato nel centro di Mosca a scopo di estorsione da alcuni criminali. Guidotti rimane nelle loro mani per tre giorni, finché un raid della polizia russa non lo trova e lo libera nella regione di Bryansk, a circa 400 chilometri a sud-ovest della capitale.
L’imprenditore italiano lavora all’ufficio di rappresentanza in Russia del gruppo italiano Siad, che produce gas tecnici industriali. I sequestratori, secondo quanto il canale Telegram Mash, hanno aggredito Guidotti sul viale Sadovaya-Triumfalnaya di Mosca spingendolo in una BMW che si è subito allontanata. La polizia russa è comunque riuscita a identificare il veicolo e le indagini hanno portato a Bryansk, nel distretto di Novostroika, dove è poi avvenuta l’operazione che ha portato alla liberazione di Guidotti.
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