“Stiamo studiando il dossier a livello legale. Ci faremmo carico di tutti i lavoratori che operano nel terminal”.
Il presidente del gruppo napoletano: “Stiamo studiando il dossier a livello legale. Ci faremmo carico di tutti i lavoratori che operano nel terminal. La mia opinione è che non dovrebbero nemmeno fare la gara per affidarcelo”
Il Gruppo Grimaldi, punta a Genova, l’armatore napoletano tra i più importanti a livello internazionale, ha ufficialmente manifestato il proprio interesse ad acquisire la concessione del Genoa Port Terminal a Ponte Etiopia, nel cuore del bacino di Sampierdarena, sino ad oggi affidata al gruppo Spinelli-Hapag Lloyd
Ad anticipare la notizia, il presidente del gruppo armatoriale con sede a Napoli, Manuel Grimaldi.
Ha confermato che l’azienda sta “studiando il dossier a livello legale” per valutare tutti gli aspetti di questa potenziale operazione. L’interesse del Gruppo Grimaldi è motivato dalla volontà di espandere la propria presenza nel Mediterraneo occidentale e di consolidare la propria posizione nel settore dei trasporti marittimi. La concessione del terminal di Ponte Etiopia è attualmente al centro di una controversia legale, dopo che il Consiglio di Stato ha annullato la precedente assegnazione al gruppo Spinelli, situazione che ha aperto le porte a nuovi potenziali investitori, tra cui proprio il Gruppo Grimaldi.
Le ragioni dell’interesse
L’acquisizione del terminal di Ponte Etiopia rappresenterebbe per il Gruppo Grimaldi una mossa strategica di grande rilievo. Il terminal, grazie alla sua posizione strategica e alle sue infrastrutture, offre notevoli opportunità di sviluppo nel settore dei trasporti multimodali, un settore nel quale Grimaldi è già fortemente presente.
“Oggi c’è un terminal che, come dice la sentenza, non sta facendo i traffici indicati dal Piano regolatore portuale, gestendo container al posto dei traffici multipurpose. Noi facciamo invece esattamente quel tipo di traffico e siamo il principale operatore mondiale in questo settore, con una rete di terminal diffusa in Italia ed Europa.” dichiara Grimaldi.
Inoltre, l’operazione consentirebbe al gruppo di diversificare ulteriormente la propria offerta di servizi, entrando in nuovi segmenti di mercato e rafforzando il proprio rapporto con i clienti.
Le prospettive per Genova
L’eventuale arrivo del Gruppo Grimaldi a Genova avrebbe un impatto significativo sull’economia locale e sullo sviluppo del porto. L’azienda napoletana è nota per i suoi elevati standard qualitativi e per la sua capacità di creare valore aggiunto per i territori in cui opera.
L’ingresso di un nuovo operatore di tale calibro potrebbe stimolare la competizione, favorire l’innovazione e attrarre nuovi investimenti. Inoltre, Grimaldi potrebbe portare nuove opportunità di lavoro e di crescita per il tessuto economico locale.
“Rispetto a oggi, per la tipologia di traffico che facciamo, la richiesta di manodopera sarebbe maggiore. Insomma, la mia opinione è che non dovrebbero nemmeno fare la gara per affidarci il terminal”.
I prossimi passi
Le prossime settimane saranno decisive per capire se l’interesse del Gruppo Grimaldi si tradurrà in una concreta offerta. L’azienda dovrà valutare attentamente tutti gli aspetti dell’operazione, tenendo conto non solo degli aspetti legali, ma anche delle prospettive di sviluppo del mercato e delle sinergie possibili con le altre attività del gruppo.