Qualche giorno fa Sparkle, primo operatore di servizi internazionali in Italia controllato dal gruppo Tim, ha ricevuto il premio «Project of The Year – Subsea, Terrestrial, Satellite and/or Wireless» alla cerimonia dei Global Connectivity Awards. L’evento si è tenuto a Londra nell’ambito del Capacity Europe 2024 e ha lo scopo di celebrare i risultati raggiunti nel settore delle telecomunicazioni wholesale globale nell’ultimo anno.
Per la giuria, composta da un gruppo di oltre venti esperti indipendenti di settore, il “Project of the Year” è il sistema di cavi sottomarini BlueMed che Sparkle sta posando tra l’Italia e la Giordania. Riconosciuto come “il progetto infrastrutturale più ingegnoso, visionario e di impatto”, BlueMed ha l’obiettivo di collegare l’Italia e la Francia con la Grecia e diversi Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Inoltre, fa parte di un sistema di cavi sottomarini ancora più vasto, il Blue & Raman, realizzato in partnership con Google e altri operatori attivi dal Medio Oriente fino a Mumbai in India
Questi cavi sottomarini sono tra i primi progetti in fase di realizzazione del Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa istituito in occasione del vertice del G20 del settembre 2023.

A cosa serve il sistema di cavi BlueMed?
In un mondo sempre più digitale e, per certi versi, più immateriale, spesso ci si scorda che ogni software e sistema digitale per funzionare, dai social network fino alle reti di satelliti, hanno bisogno di una struttura hardware ben funzionante e assai materiale a terra. In particolare, è fondamentale una rete di connessioni stabili, che garantisca il collegamento internet tra server e dispositivi. Da tempo si è optato per i cavi sottomarini come BlueMed, che si sono rivelati più sicuri ed economici rispetto a reti di satelliti.
Si stima che l’intera rete di cavi già posizionata o prevista copra quattro volte la distanza tra la Terra e la Luna, per un milione e mezzo di chilometri. Un’infrastruttura mastodontica sebbene invisibile, anche perché una parte di questi cavi è collocata anche a 2.000 metri di profondità. Il sistema BlueMed, che è in fase di installazione, l’anno prossimo dovrebbe collegare almeno quattro Paesi del Mediterraneo e, dal Medio Oriente, raggiungere l’India.
Un’innovazione che riguarda direttamente anche il capoluogo ligure: negli ultimi anni infatti Genova ha spodestato Marsiglia, diventando una delle capitali del mondo di questa gigantesca rete. La rete, che raggiunge la costa genovese, prosegue interrata in sei chilometri di gallerie fino al Lagaccio, dove si trova una stazione gigantesca Open Landing, da chi si si dipanano con le connessioni con tutto il Nord Italia e con l’Europa.
Come funzionano i cavi sottomarini BlueMed
I cavi contengono migliaia di fibre ottiche, sottili come un capello, che sono il vettore dei dati in forma di impulsi di luce. Le grandi profondità a cui sono posizionati richiedono, in caso di malfunzionamento, l’intervento di robot per la manutenzione – un altro settore in cui Genova sta diventando un polo della massima europea.
Ogni grande società ha il suo cavo di proprietà, quindi non si tratta di una posa singola – anzi, tutte le pose sono triple o quadruple. Oltre ai cavi delle fibre ottiche, accanto sono posti i cavi metallici che garantiscono l’energia al sistema.
Un progetto davvero visionario che richiede investimenti notevoli: basti pensare che ogni chilometro di cavo posato costa da 30.000 a 90.000 euro. Se questi numeri sembrano eccessivi, basta pensare però a quanto internet sia diventato pervasivo e fondamentale nella nostra società. Al di là delle attività di svago che tutti noi svolgiamo quotidianamente in rete, le applicazioni sono infinite, dalla telemedicina all’informazione all’industria. Garantire la stabilità delle connessioni di rete quindi è una priorità fondamentale per il futuro, un futuro in cui Genova si pone come polo strutturale d’eccellenza.
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