Il Consiglio di Stato dà ragione a Sech-Psa: ribalta la sentenza di primo grado e scuote il settore dei trasporti marittimi
Una sentenza storica che scuote il mondo portuale italiano. Il Consiglio di Stato ha annullato la concessione al Genoa Port Terminal (GPT), controllato dal Gruppo Spinelli, per la gestione di un terminal container all’interno del porto di Genova. –Il Genoa Port Terminal (Gpt)che fa capo al gruppo Spinelli (controllato al 51% dall’omonima famiglia e al 49% dal gruppo Hapag Lloyd) movimenta circa 580 mila contenitori l’anno-.
La decisione, che ribalta la precedente sentenza favorevole a GPT emessa dal TAR Liguria, accoglie il ricorso presentato dalla Società Terminal Contenitori di Genova, facente capo al gruppo Sech-Psa.
Le motivazioni della sentenza
I giudici amministrativi romani hanno ritenuto che la concessione a GPT fosse illegittima in quanto non indicava con chiarezza le operazioni portuali che potevano essere effettuate nel terminal assegnato. Questa lacuna normativa, secondo il Consiglio di Stato, inficiava la validità dell’intera concessione.
In quel terminal, Spinelli avrebbe dovuto trattare soprattutto merci varie e rinfuse e gestire traffici di traghetti, mentre in realtà lo aveva trasformato in un polo container non previsto dal Piano regolatore portuale. Quindi, con minori investimenti avrebbe provocato un danno ai concorrenti, una distorsione del mercato. Si legge nella sentenza: “Il titolo impugnato ha nella sostanza autorizzato un terzo polo container in un ambito (l’S3) avente destinazione caratterizzante diversa, con ciò modificando profondamente lo scenario – anche concorrenziale – così come regolato a monte dal piano regolatore portuale“.
Le ripercussioni. Questa sentenza avrà importanti ripercussioni sul panorama portuale di Genova e, più in generale, sull’intero settore dei trasporti marittimi italiani. In primo luogo, apre nuovi scenari competitivi per la gestione dei container nel porto ligure, con Sech-Psa che potrebbe ora avanzare nuove proposte. In secondo luogo, solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla correttezza delle procedure di assegnazione delle concessioni portuali.
Le reazioni. Le reazioni al provvedimento del Consiglio di Stato sono state immediate e divise. Da un lato, il gruppo Sech-Psa ha espresso soddisfazione per una decisione che ritiene essere pienamente conforme al diritto. Dall’altro lato, il Gruppo Spinelli ha annunciato il proprio intendimento di ricorrere in Cassazione, sostenendo l’infondatezza delle motivazioni addotte dai giudici amministrativi.
Le prospettive future.
La vicenda è destinata a tenere banco ancora a lungo, “Nessuno pensi di scaricare il fallimento del sistema sulle spalle dei lavoratori, chiediamo all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale un intervento tempestivo a garanzia della piena operatività del porto di Genova, a tutela del lavoro e dei lavoratori e della competitività del primo scalo del Paese”, ha commentato Valentina Ghio, deputata e vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
Le prossime settimane saranno cruciali per capire quali saranno gli sviluppi e le conseguenze di questa sentenza. Nel frattempo, il porto di Genova si trova di fronte a una nuova fase, caratterizzata da una maggiore incertezza e da una rinnovata competizione tra i diversi operatori.