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Si prospetta un autunno di cambiamenti normativi nei porti liguri: questa settimana la Capitaneria di porto di Genova ha approvato il nuovo regolamento di sicurezza dello scalo che entrerà in vigore dal 1° novembre (sostituendo il precedente che risale al 2003).
Si tratta di un testo unico che raggruppa quasi tutte le disposizioni a tutela della sicurezza della navigazione e dello svolgimento dei traffici marittimi nell’ambito delle acque portuali del capoluogo, in modo da rendere la consultazione più immediata e snella. Queste disposizioni aggiorneranno il testo originario introducendo alcune novità legate alle dimensioni delle navi, che vanno a crescere sempre di più, e ai bacini di evoluzione del porto di Genova, a loro volta più grandi rispetto al passato.
Nella stesura del nuovo regolamento di sicurezza la Capitaneria ha coinvolto i principali soggetti del porto di Genova
Operatori portuali, associazioni armatoriali e agenzie marittime hanno dato il loro contributo per arrivare a questo documento. Tra le nuove norme trova posto anche una migliore identificazione dei dati tecnici le navi devono fornire ai piloti prima di entrare in porto ai sensi dei regolamenti e delle leggi internazionali.
Precisate meglio anche alcune disposizioni per le attività marittime legate alla pesca professionale e sportiva ed al diporto, che si svolgono nel porto o nella rada, con una nuova definizione delle aree regolamentate e prescrizioni di sicurezza per le attività sportive nei bacini portuali. Ad esempio, le unità di canottaggio dovranno essere accompagnate da una barca di assistenza nel canale di calma.
Secondo l’ammiraglio Piero Pellizzari, direttore marittimo della Liguria e comandante del porto di Genova, si tratta di «un lavoro durato oltre sei mesi per arrivare ad un punto fermo, un compendio di tutte le norme per la sicurezza del porto raccolte in un documento unico Un passaggio importante anche perché in prospettiva, con i lavori infrastrutturali in corso nel porto di Genova, diventa un punto di partenza solido per aggiornare ulteriormente la regolamentazione seguendo l’evoluzione dei traffici e la morfologia del porto. A questo proposito è ormai fondamentale l’applicazione dell’analisi del rischio, procedura che coinvolge operatori e servizi tecnico nautici e prevede simulazioni, cui si fa riferimento nel Regolamento, per l’aggiornamento delle norme tecniche e quindi individuare una cornice di sicurezza entro la quale devono muoversi gli operatori».
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