La politica ligure è in tumulto in seguito alle proteste che hanno portato alla sospensione dei lavori del Consiglio Regionale. Un gruppo di manifestanti ha invocato le dimissioni del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per corruzione dal 7 maggio. “Dimissioni”, “andate a casa” e “cittadini presenti-istituzioni assenti” sono stati gli slogan gridati dagli spalti, costringendo il presidente dell’assemblea, Gianmarco Medusei, a interrompere la seduta.
La mozione di sfiducia delle opposizioni
Le opposizioni non si sono limitate alle proteste, annunciando l’intenzione di presentare una mozione di sfiducia contro Toti. Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa, ha dichiarato: “Il presidente ad interim Alessandro Piana non è in grado di gestire la Liguria. Oggi non c’è direzione politica“. Il capogruppo M5S, Fabio Tosi, ha aggiunto: “La legislatura è finita, bisogna che chi governa dia le dimissioni e si vada al più presto al voto“.
Resistenza del centrodestra e tensioni in aula
Nonostante le richieste di dimissioni, il centrodestra ha resistito, riuscendo a rimandare il voto sulla mozione di sfiducia. La proposta di convocare un ufficio di presidenza per calendarizzare immediatamente la votazione è stata respinta con 17 voti contrari e 11 favorevoli. L’aula del Consiglio è diventata teatro di accese discussioni, culminate in momenti di tensione tra i vari rappresentanti politici. Il capogruppo Pd, Luca Garibaldi, ha definito “erede del fascismo” la consigliera di FdI, Veronica Russo, scatenando una forte reazione dalla maggioranza.
Interrogatori e nuove rivelazioni sul caso di corruzione
Nel frattempo, proseguono gli interrogatori sul caso di corruzione che ha coinvolto Toti e altri esponenti della Regione. Dopo l’interrogatorio di oltre otto ore di Toti, è stato il turno dell’ex presidente del Porto di Genova, Paolo Emilio Signorini, che ha negato di essere stato corrotto dall’imprenditore Aldo Spinelli. Tuttavia, alcune intercettazioni risalenti al 2022 mostrano Spinelli vantarsi di aver ricevuto enormi somme di denaro, sollevando ulteriori interrogativi sulle pratiche corruttive.
Le dichiarazioni di Salvini e la posizione della Lega
Matteo Salvini, leader della Lega, ha difeso Toti, affermando: “Uno si deve dimettere per cosa? Per un sospetto? Si è colpevoli in caso di condanna, non in caso di sospetto giornalistico“. La Lega, ha sostenuto apertamente Toti, anche se la situazione politica rimane complessa e divisiva.
Un futuro di tensioni
La crisi politica in Liguria è lontana dall’essere risolta. La mozione di sfiducia contro Toti, seppur rinviata, rimane un punto cruciale nelle dinamiche politiche regionali. La resistenza del centrodestra e le tensioni interne alle forze politiche complicano ulteriormente il quadro. Nel frattempo, le indagini giudiziarie continuano a gettare ombre sul futuro della Regione, lasciando la popolazione in attesa di chiarezza e trasparenza.
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