Ilaria Salis ha lasciato il carcere di Budapest per essere trasferita agli arresti domiciliari. Pagata la cauzione di 40 mila euro per lasciare il carcere oggi si presenterà con il braccialetto elettronico alla terza udienza del processo con i suoi legali Eugenio Losco e Mauro Straini che sono appena giunti nella capitale ungherese.
Un epilogo ad una situazione che durava da 466 giorni e ora Ilaria Salis può tornare a sorridere. Prime ore di libertà, ieri, dopo aver lasciato il carcere di massima sicurezza in cui era rinchiusa per aver aggredito tre neonazisti l’11 febbraio 2023. Ha mangiato una pizza margherita e bevuto una birra ungherese con i genitori, ha guardato il tg italiano, ha chiamato i fratelli e alcuni amici e poi ha chiesto verdura e insalata, gli alimenti che più le mancavano in cella.
«È stato il giorno più bello della mia vita dopo la nascita dei miei figli, come fosse nata una seconda volta», ha detto Roberto Salis ai giornalisti sul tetto di un hotel nel centro di Budapest. Dopo più di un anno e tre mesi «Ilaria è felice ma molto provata, pallida, piena di punture di cimici». Nelle prossime ore un medico e uno psicologo andranno a visitarla. «Deve recuperare il suo stato psicofisico danneggiato da condizioni gravose, 23 ore al giorno chiusa in una cella con altre 8 persone», ha spiegato l’ingegnere sardo. «Deve riprendere i contatti con l’umanità, da 15 mesi è isolata, non ha idea di cosa sia successo, appena sarà pronta entrerà in campagna elettorale»
Dopodiché l’incontro con i legali Losco e Straini che stanno lavorando per la sua completa liberazione. Per l’insegnante milanese, candidata anche alle europee con Avs, i due avvocati stanno procedendo per presentare un’istanza di revoca di ogni misura restrittiva.
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