Il mondo saluta uno dei primi eroi dello spazio della storia. All’età di 93 anni, il generale statunitense Thomas Stafford si è infatti spento ieri in Florida, lasciando il mondo orfano di uno dei soli 24 astronauti ad aver volato finora attorno alla Luna. Era il maggio 1969 e, in qualità di comandante della missione spaziale Apollo 10, l’astronauta di Weatherford, in Oklahoma, si distinse come primo uomo a pilotare un modulo lunare e orbitare attorno al misterioso satellite della terra.
A capo dell’equipaggio di quella missione tanto importante per preparare lo sbarco sulla luna, Thomas Stafford stabilì inoltre il record, ancora imbattuto, di velocità nel rientro in atmosfera (39.897 km/h), scrivendo un altro pezzo della storia dei viaggi nello spazio. Pur non avendo mai toccato la superficie lunare nel corso delle sue quattro missioni, Thomas Stafford ha dunque contribuito in maniera decisiva allo sbarco sulla luna.
A partire dalla missione Gemini del dicembre 1965, con il primo storico incontro di due capsule spaziali in orbita, fino ad Apollo, l’eroe statunitense del cielo ha infatti servito al meglio il suo paese, esplorando con coraggio l’ignoto. Passato alla storia anche per il primo tentativo di “disgelo spaziale” con l’ex Unione Sovietica nel corso della missione Apollo-Soyuz, il compianto Thomas Stafford ricoprì inoltre importanti ruoli nella NASA, prima come capo dell’Ufficio Astronauti e, in seguito, come vicedirettore delle Operazioni dell’Equipaggio di Volo al Johnson Space Center in Texas.
Senza ombra di dubbio, l’enorme eredità intellettuale e spirituale lasciata dal celebre astronauta potrà ispirare le nuove generazioni di cosmonauti da tutto il mondo, spingendoli magari ancor più al di là delle attuali colonne d’Ercole.