Amici di Liguria Day appassionati di sport e di storie sportive sono sicuro che se vi menziono la parola “Tamburello” la prima cosa che vi verrà in mente sarà “spiaggia, mare, estate, vacanza”. Oppure è probabile che istantaneamente avverrà in voi un nostalgico amarcord di quando eravate giovani e spensierati e ci giocavate in totale spensieratezza.
Ebbene dovete sapere che oggi il “Tamburello” è considerato un vero sport agonistico, amato e seguito da tanti fan in tutto il mondo.
Ma da dove arriva lo sport del Tamburello?
Le origini del Tamburello risalgono all’antica Roma, attraversano il medioevo, il Rinascimento sino alla metà dell’’800 – quando acquisisce popolarità – e arriva ai giorni nostri.
Oggi è un gioco di squadra da praticare tra 3/5 giocatori per team in campionati federali F.I.P.T. maschili e femminili con suddivisioni in serie A,B,C,D, settori giovanili, amatori e veterani con un consenso sempre in aumento.
In Francia nel 2012 si è svolto il primo campionato mondiale maschile e femminile, mentre nel 2013 si è tenuto in Italia il primo mondiale maschile e femminile indoor.
In open si gioca 5 contro 5 su un campo in terra battuta 80X20 delimitato da una linea bianca, metà campo per ogni squadra senza rete al centro. In indoor si gioca 3 contro 3 su un campo 35X15 sempre senza rete a centrocampo.
Giocare è relativamente semplice: si colpisce una pallina di gomma con un tamburello di forma ovale per la battuta e di forma tonda per le altre fasi di gioco. E’ uno sport che ricorda il tennis sia come dinamica che come attribuzione dei punteggi in gara.
“Colpo di sottomano, di spalla, mezza spalla, spalla alta, spalletta, rovescio” sono alcuni dei tiri che determinano il gioco e come si può immaginare si gioca per divertirsi ma soprattutto per vincere. Essendo un gioco di squadra il feeling fra i giocatori è basilare poi si aggiunge un pizzico di fantasia, destrezza, agilità e colpo d’occhio per ottenere dei match davvero dinamici e mozzafiato.
L’area di gioco non è piccola e la pallina di ridotte dimensioni una volta colpita diventa quasi un missile da intercettare al volo, non sono ammessi passaggi fra i giocatori della stessa squadra quindi il gioco risulta veloce e spettacolare, senza attimi di tregua. Per questo il tamburello richiede tanta concentrazione e attenzione, soprattutto nel cercare di evitare che la pallina colpisca il pollice scoperto che insieme al resto delle dita tiene in mano il tamburello.
Che altro dire? Ogni sport ha le sue caratteristiche che vanno al di là del semplice mantenimento di una ottimale forma fisica e il divertirsi; in ogni attività fisica sportiva c’è sempre, infatti, un principio di valore etico e morale e il Tamburello non fa eccezione, lo dimostra il fatto che è uno tra gli sport più praticati a livello scolastico. Lo avreste mai detto?!!
Amici Lettori, mi rendo conto che la mia descrizione del Tamburello è molto basica ma sono sicuro che anche a voi è venuta voglia di scendere in campo e scambiare qualche tiro.
In questa disciplina non c’è contatto fisico ma vi garantisco che non è uno sport per cuori teneri. Non si correranno i 100 metri ma a Tamburello bisogna rimanere svegli e sempre pronti all’attacco e alla difesa, non ci sono record da battere ma partite da vincere, non ci sono motori da scaldare ma braccia e gambe elastiche e scattanti, non ci sono porte e canestri da centrare ma una pallina di gomma da colpire con precisione per realizzare il punto decisivo per la vittoria.
Ragazzi mentre scrivo con la mia fantasia immagino le fasi di gioco e anch’io mi muovo tambureggiando come se giocassi, sento il mio corpo tendersi in tensione.
Amici lettori è giunto il momento di salutarci, ci rivedremo a marzo e vi anticipo già che parleremo di lanci che si effettuano all’interno di uno stadio. Di cosa si tratterà? Continuate a seguirci e lo scoprirete! A presto!
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