Prosegue la missione umanitaria che vede la Liguria protagonista nel salvare e dare nuova vita ai piccoli bambini palestinesi. Sono arrivati questa mattina alle 6 nel porto de La Spezia a bordo della nave Vulcano della Marina Militare.
60 profughi, 18 minori di cui 14 saranno trasferiti nei vari ospedali perché bisognosi di urgenti cure. Ad attenderli 20 ambulanze e 45 volontari che distribuiranno i piccoli pazienti tra gli ospedali Rizzoli di Bologna, Meyer di Firenze, il Bambin Gesù di Roma e il Gaslini di Genova dove sono attesi 4 bambini per problematiche ortopediche, ginecologiche e immunologiche.
Una missione che però non si limita solo a fornire le cure necessarie ma prova a riunire e riavvicinare le famiglie spezzate dalla guerra: al Gaslini si trova già una bambina insieme alla sua mamma, la famiglia è in procinto di ricongiungersi perché grazie alla collaborazione di Croce Rossa internazionale potranno essere raggiunte dal papà e dal fratellino.
Presente sul ponte ad attendere la nave e l’equipaggio il ministro Tajani. Mentre il ministro della Difesa Guido Corsetti ha dato il benvenuto ai pazienti con una nota:
“Diamo il benvenuto in Italia ai 18 bambini palestinesi e ai loro familiari arrivati a La Spezia. Colgo l’occasione per salutare e ringraziare a nome della Difesa, il personale medico del Qatar giunto oggi in Italia con Nave Vulcano e che ha collaborato con noi in questi mesi. L’instancabile lavoro della Difesa però non finisce qui. Nei prossimi giorni infatti con un volo speciale dell’Aeronautica Militare verranno trasferiti in Italia altri bambini palestinesi dall’Egitto.”
Un ponte quello tra l’Italia e la Palestina che continuerà ad esistere. Settimana scorsa una prima parte di pazienti era già arrivata in Italia atterrando all’aeroporto di Roma e poi di Pisa e alcuni di loro erano stati già diretti all’ospedale Gaslini (eccellenza ligure e italiana che dallo scoppio del conflitto ha coinvolto anche un’equipe medica ad agire sul territorio).
Così prosegue questa collaborazione, come confermano le parole del ministro della Difesa. Altri bambini verranno salvati, accolti e curati dai nostri professionisti. E alcuni di loro, tra i più fortunati, potranno avere anche il privilegio di essere riuniti con la propria famiglia.