Una delle attrici più belle e talentuose del cinema italiano, nota per la sua sensualità, il suo carisma e la sua grande capacità di recitazione si è spenta oggi nella sua casa di Roma all’eta di 90 anni. La causa della morte non è stata ancora resa nota, ma si ritiene che sia stata naturale.
Sandra Milo, all’anagrafe Salvatrice Elena Greco, è nata a Tunisi nel 1933. Ha iniziato la sua carriera cinematografica nel 1953, con il film “Gli amori di Manon Lescaut”. Nel corso della sua carriera ha recitato in oltre 50 film, lavorando con alcuni dei più importanti registi italiani, tra cui Federico Fellini, Luchino Visconti e Dino Risi. Tra i suoi film più famosi ricordiamo “8 e 1/2” (1963), “La Dolce Vita” (1960), “Il Gattopardo” (1963) e “Il Sorpasso” (1962).
‘Sandrocchia’
‘Sandrocchia’, come la soprannominava Fellini, ben esplica il carattere di Sandra, una vita fatta di cinema, una vita che diventa un vero e proprio Film, all’insegna di “una svanita piena di saggezza”.
Frequentò Bettino Craxi e per diciassette anni fu l’amante di Federico Fellini, confessione arrivata nel 2009 nel salotto di ‘Porta a Porta’ di Bruno Vespa. La sua vita? Una sceneggiatura degna di essere vissuta, partendo dal primo matrimonio, a 15 anni (durato appena 21 giorni) con il marchese Cesare Rodighiero , fino alla relazione di undici anni con Moris Ergas (da cui nacque Deborah) per arrivare, infine, all’unione con Ottavio De Lollis (da cui ha avuto Ciro e Azzurra).
Le ‘svampite’ confessioni
“Mia madre si stava consumando, mi chiese di aiutarla a morire. Mi ha fatto uscire dalla stanza, ed è morta, sola, come lei voleva. So che c’è molta gente a favore dell’eutanasia e molta contro, ma come si fa a dire ‘no’ se sai che quella persona non avrà scampo a causa del male che l’ha colpita? La gente deve poter morire con dignità”
Confessa l’attrice in lacrime nel corso di un’intervista, cosa non inusuale per Milo, la quale, forte del suo carattere e del personaggio cucitogli addosso della ‘svampita’ ha sempre espresso opinioni e schieramenti personali che non sempre hanno raccolto il consenso del pubblico, una ‘Pasionaria’ forte e tenace.
“Mi sono incatenata perché il governo non aiutava i lavoratori”
Prima lo sciopero della fame, poi la protesta, in catene, davanti a Palazzo Chigi, l’attrice aveva iniziato la sua mobilitazione per chiedere al governo la concessione di aiuti economici e finanziamenti ai lavoratori autonomi del mondo dello spettacolo, dalle partite Iva agli attori, durante il periodo di pandemia che colpi il mondo intero.
Grande Donna, non sempre amata dai puristi del cinema italiano, ma sicuramente amata dagl’italiani, tutti ricorderanno -‘Ciro, Ciro’- celebre scherzo televisivo del 1990 che la fa balzare di diritto nella storia della TV italiana, scherzo che la spaventò moltissimo, ma le sue urla divennero, e lo sono ancora, un tormentone.
Simona Ventura scrive sui social: “Sandra non ci credo… Ho sempre pensato che questo momento non sarebbe arrivato mai. Ti ho sempre voluto e ti vorrò sempre tanto tanto bene vola tranquilla Sandra.”
Quella di Sandra Milo “non è solo la perdita dell’attrice, di una protagonista del mondo dello spettacolo… è la perdita di una persona dolce, di un’amica”, sono le parole di Vladimir Luxuria, e come potremmo non trovarci d’accordo con tale dichiarazione, se ne va una presenza importante del Cinema, della TV, una Donna che ha saputo lottare per i diritti, una Donna forte, che non temeva nemmeno la morte.
“Non si muore mai. Credo che anche dopo la morte continuiamo a vivere, amare, stare vicino alle persone a cui vogliamo bene”.
Sandra Milo