L'impero di Genova al Ducale, successo di pubblico con qualche mugugno
Foto: Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura

L’impero di Genova al Ducale, successo di pubblico con qualche mugugno

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Il primo evento di Ianua • Genova nel Medioevo chiude a Palazzo Ducale con una partecipazione straordinaria: oltre 5.000 presenze per il convegno di due giorni dedicato all’Impero di Genova, con dibattiti e lectio magistralis sull’espansionismo della Superba sul Mediterraneo e oltre tra XI e XV secolo.

Un evento accolto dunque con molto calore, dalla partecipazione delle scuole nella mattina di venerdì alle diverse sessioni che si sono concentrate sulle varie fasi del dominio genovese nel mondo mediterraneo conosciuto al tempo. Dalla prima crescita dell’influenza nel Tirreno alla presenza in Terrasanta con Guglielmo Embriaco e nel Medio Oriente, fino all’espansione nel Nord Europa, nelle Fiandre, e nella penisola iberica, in Marocco. I mercanti genovesi hanno creato insediamenti in Turchia, sul Mar Nero, in Crimea e si sono addirittura spinti fino in Cina.

L’Impero di Genova è stato ideato e curato da Marco Ansaldo, giornalista, analista geopolitico e consigliere scientifico della rivista Limes, che ha collaborato all’organizzazione del programma.

Occasioni per i genovesi per riscoprire la storia della propria città

«Credo che forse nemmeno oggi gli stessi genovesi, noi genovesi, noi liguri, riusciamo a renderci pienamente conto di quello che fu la nostra città tra l’XI e il XVI secolo, con un’influenza irradiata e profonda nel commercio, nella finanza, nella forza militare, nella lingua, negli usi e costumi, tuttora ben conosciuta e studiata all’estero, come gli esperti internazionali che sono qui testimoniano oggi», sottolinea Marco Ansaldo, ideatore e curatore del convegno. «Ecco, ho voluto farli incontrare tutti in quella che è la loro capitale, Genova, la capitale di un Impero, per raccontarlo a noi».

Il successo dell’evento e la solidità del programma e degli ospiti avrebbero già portato a due offerte di replicare l’evento all’istituto di Cultura di Istanbul ad aprile e a settembre all’istituzione omologa di Londra. «Dopo il successo di questa due giorni, con Palazzo Ducale vedremo come sviluppare ulteriori iniziative», conclude Ansaldo.

Una parentesi storica che sicuramente ha affascinato il pubblico, ricostruendo un passato forse meno noto rispetto al Siglo cinque-seicentesco. Tuttavia, come la tradizione di Genova vuole, non sono mancate alcune polemiche, in particolare sull’organizzazione logistica dell’appuntamento di chiusura, il più atteso contando la partecipazione di Alessandro Barbero.

La presenza di Barbero ha infatti sollevato alcuni dubbi

Il nome del professore è arcinoto e ha fatto il suo lavoro, attirando appassionati e fan che fin dal primo pomeriggio si sono messi in coda per cercare di ottenere un posto nel Salone del Maggior Consiglio. Ciò malgrado Barbero – come lui stesso ha più volte ripetuto nel corso dell’ultima sessione – non è esperto della storia di Genova, tanto che anziché uno dei suoi soliti brillanti interventi si è limitato a ripetere e sintetizzare quanto detto dagli altri ospiti nel corso delle varie sessioni.

E quanto alla coda, in molti si sono visti mandare via, invitati a seguire l’evento via streaming, malgrado la sala piena ben oltre la capienza consentita. Qualcuno si domanda se non si potesse attrezzare un megaschermo anche nel Minor Consiglio o all’aperto per non lasciare tante persone con l’amaro in bocca.

La riflessione che rimane dunque, in attesa degli atti del convegno – che si conferma di certo interessante e di grande valore – è la seguente: se fosse necessaria la presenza di una “celebrità” dell’ambiente per confermarne la qualità, richiamando sicuramente molte presenze ma non arricchendo i contributi della manifestazione? Divulgazione o spettacolarizzazione, il grande dilemma degli eventi culturali del terzo millennio.

Nonostante i dubbi, L’impero di Genova merita il plauso

«Un grande successo di pubblico nonostante le relazioni fossero piuttosto tecniche», ha ribadito il professor Antonio Musarra – curatore scientifico del progetto IANUA Genova nel Medioevo, «In fondo, si è trattato di un convegno di accademici, abituati a parlare tra loro. Eppure, ho visto persone che, ancora a tarda sera, stentavano ad alzarsi. Questo lascia ben sperare. Non si tratta di mero campanilismo».

Secondo Musarra, non si può giustificare l’andamento solo citando la presenza di Barbero, «che voglio sinceramente ringraziare. Già dall’incontro con le scuole, venerdì mattina, ho avvertito un’atmosfera particolare. Rispetto: innanzitutto, per i relatori e il loro lavoro. Quindi, per quella che è una storia straordinaria. Tentativo di carpire più dati possibile, di comprendere più a fondo. Abbiamo dato avvio a qualcosa di speciale. L’augurio è che IANUA consenta a tutti, nessuno escluso, di riappropriarsi d’una vicenda che vediamo tutt’oggi inscritta nelle pietre della nostra città».

Giuseppe Costa: una formula di Palazzo Ducale che funziona

Anche il presidente della Fondazione Palazzo Ducale, Giuseppe Costa, si è detto entusiasta per la risposta del pubblico al convegno di studi storici: «Anche se devo confessare di non esserne del tutto sorpreso: la due giorni si inscrive infatti in una formula che è diventata ormai un segno distintivo dell’attività di Palazzo Ducale: occuparci di argomenti stimolanti e di grande interesse attraverso il contributo di studiosi di livello internazionale in grado di parlare a tutti e, nello stesso tempo, mantenere alta la qualità dell’offerta».

L’evento ripropone una formula di successo che si rinnova ma già sperimentata da tanto tempo a Genova, con La Storia in Piazza e con il Festival della rivista Limes. Costa ha inoltre ringraziato tutti i relatori e Marco Ansaldo che ha ideato e curato il convegno.

«Il grande successo de L’Impero di Genova», commenta il professor Alessandro Barbero, «sta, probabilmente, nella formula poiché si tratta di un convegno scientifico attento alla divulgazione di alta qualità fatta dagli specialisti stessi che si confrontano con il grande pubblico intercettando un profondo desiderio di approfondire questi temi».

A Palazzo Ducale la prossima edizione della Storia in Piazza si terrà dal 14 al 17 marzo sul tema “Libro e libertà”. Quanto ai prossimi eventi di Ianua • Genova nel Medioevo, saranno a breve pubblicati sul sito di Visit Genoa.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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