Arianna Mortelliti è una giovanissima autrice che esordisce con un romanzo dal titolo simpatico, originale e di impatto: “Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni“, pubblicato da Mondadori.
La storia parla di Arturo che a novantacinque anni cade in coma e al suo capezzale in ospedale si avvicendano i familiari, confessandosi e facendo in realtà anche un po’ i conti con se stessi. Le vicissitudini raccontate porteranno a svelare al lettore, alla fine del libro, un grande segreto ma soprattutto a porsi la domanda: è sempre necessario raccontare la verità?
È sempre giusta e sacrosanta, oppure ci sono delle condizioni in cui invece tenere qualcosa per sé disinnesca una bomba che altrimenti farebbe esplodere tutto?
È davvero un esordio niente male per una ragazza che ha scelto nella vita di studiare biologia e di fare l’insegnante.
Sono dell’idea che non sempre è necessario etichettarsi in qualcosa che ci costringe ad essere sempre uguali a noi stessi; ma che possiamo essere altro, anche più cose insieme.
Arianna evidentemente aveva qualcosa dentro che non si era ancora voluta affacciare alla scrittura, eppure avendola incontrata nella meravigliosa cornice di Villa Borghese e conosciuta, per me è stato inevitabile considerarla una scrittrice.
Posso dire ormai di avere una certa esperienza e Arianna con le sue domande, con la sua curiosità, e le sue attente considerazioni mi ha fatto pensare che così è uno che immagina un personaggio…che questo è l’atteggiamento sensibile di chi vuole conoscere e indagare l’altro, non per mera curiosità, ma per reale interesse.
Lascio volutamente alla parte finale di questo articolo l’informazione che Arianna Mortelliti è la nipote del maestro Andrea Camilleri (amatissimo e indimenticabile scrittore) perché non è così necessaria, ma mi fa piacere dire, che mai come in questo caso il detto “Buon sangue non mente” è così azzeccato.
Sono sicura che Arianna ci sorprenderà con altre storie ma se volete un antipasto di questo ortaggio, il peperone, potete ascoltare l’intervista qui di seguito.