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Con il caldo degli ultimi giorni, il caro prezzi del gelato è tornato a far parlare di sé. Una coppetta o una cialda sono un dolce sistema per cercare di sottrarsi all’afa di questa estate, magari in sostituzione del pranzo, ma sono molti i consumatori che storcono il naso nel vedere quanto siano aumentati i prezzi.
Il rincaro non è una sorpresa: già a maggio uno studio di Coldiretti in merito aveva segnalato un rincaro pari in media al +23% dei prezzi medi su scala nazionale, che l’associazione ha confermato a luglio con un +19%. E in effetti, nell’estate 2023 risulta difficile trovare una coppetta piccola sotto i 2,50€ o una granita sotto i 3€.
Secondo le associazioni di categoria, questi rincari sono inevitabili: tutto è aumentato, tra i costi delle materie prime, del packaging, dell’energia ecc. L’inflazione sul processo produttivo si ripercuote dunque sul prezzo finale. La corrente elettrica è una voce particolarmente importante per ogni gelateria, vista la necessità di mantenere la merce fresca e della giusta consistenza. Tra gli altri costi, pesa particolarmente lo zucchero, che nell’ultimo anno ha visto il prezzo aumentare del 47% e che deve essere in buona parte importato dall’estero.
Nonostante il caro prezzi, il gelato è un piccolo lusso a cui gli italiani non sanno rinunciare
Secondo sempre Coldiretti, il gelato vale un fatturato totale di 2,7 miliardi di euro ogni anno, grazie alla presenza di 39mila gelaterie in tutta Italia che danno lavoro a 75 mila persone. Una filiera preziosa per l’agricoltura nazionale, visto che per per la propria produzione queste gelaterie impiegano oltre 220 milioni di litri di latte, 21 tonnellate di frutta fresca, 64 tonnellate di zucchero e 29 tonnellate di altri prodotti.
Nonostante le innovazioni, gli italiani continuano a preferire i gusti classici, come cioccolato, fiordilatte, fragola e limone. Tuttavia stanno aumentando le gelaterie artigianali che propongono una o più “specialità della casa”. C’è anche sempre più attenzione alle esigenze dei consumatori, tra chi ricerca il gelato vegano o quello senza latte per problemi d’intolleranza, oppure ancora dietetico.
In particolare crescita sono le cosiddette “agrigelaterie artigianali”
Con questo termine si fa riferimento quelle gelaterie che garantiscono la materia prima dalla stalla alla coppetta. I gusti proposti vanno dal latte di bufala a quello di capra o addirittura d’asina. Novità dell’estate il gelato ricavato dal latte di pecora, con un sapore sicuramente più pungente. «Nelle agrigelaterie», continua la Coldiretti, «è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente».
La diversificazione del latte utilizzato ha favorito infatti anche la creatività nella scelta degli ingredienti che valorizzano i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale.
Anche questa creatività contribuisce a “giustificare” il caro prezzi del gelato
Anche a Genova è possibile trovare gelaterie che presentano il latte di bufala o abbinamenti apparentemente azzardati con sapori salati ma che sorprendono il palato. Sicuramente, tra il caldo che continua a colpire l’Italia e la golosità dei consumatori, il comparto del gelato non conoscerà anche quest’anno crisi.
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