Roma Santa Balbina
Via di Santa Balbina a Roma

Santa Balbina, la via del silenzio di Roma

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Roma è la città dei paradossi, del tutto e il contrario di tutto. E anche nelle sue contraddizioni riesce ad essere unica e differente da ogni altra metropoli.

Alzi la mano ad esempio, chi scommetterebbe che in una città cosi frenetica e caotica esistesse una stradina dove praticamente c’è solo silenzio e sembra di essere stati trasportati nel tempo? Nessuno… Eppure esiste!

E’ via di Santa Balbina e non è in periferia o in un quartiere decentrato come si potrebbe pensare, ma nel cuore di Roma!

Via di Santa Balbina si trova nel rione San Saba ed è rimasta intatta sin dai tempi in cui il rione mostrava solo pini e qualche convento. Conduce da Viale Giotto a Viale Guido Baccelli. La strada ricalca perfettamente l’antico Clivus Delphini, di origine romana, di cui varie testimonianze sono affiorate negli scavi archeologici.

In origine la via iniziava da Via Aventina, sul Piccolo Aventino, e terminava, dopo un tratto in discesa in Via di Porta San Sebastiano.

La strada aveva un aspetto agreste ed era immersa nelle vigne, tra cui spiccavano la Vigna Boccapaduli e la Vigna del Capitolo di San Pietro. Al centro si trovava l’ingresso alla Chiesa di Santa Balbina.

La via prende il nome dalla chiesa omonima di epoca paleocristiana (particolare che fa intuire quanto sia antica), e conduce oltre che ad un lato della chiesa stessa, anche al convento.

La basilica di Santa Balbina è dedicata alla vergine martire romana del II secolo, figlia di Quirino; l’accesso è sia dall’antica via murata di santa Balbina stessa che dalla scalea, dedicata a Padre Simpliciano della Natività, fondatore delle “Suore Margheritine”, chiamate con questo singolare nome poiché le mise sotto la protezione di Santa Margherita da Cortona.

La semplice facciata in laterizio, frutto di un rifacimento cinquecentesco, si presenta con tre finestroni centinati chiusi da transenne moderne, ed è preceduta da una breve scalinata e da un portico a tre arcate, di epoca posteriore. Chi decide di fare una passeggiata in questo piccolissimo angolo della capitale, non solo ha il piacere di riposare vista e udito, ma ha anche la sensazione di essere stato trasportato nel tempo.

Aiuta molto, oltre il silenzio, anche l’ambientazione rurale e il fascino medievale.

Anche in una città come Roma, evidentemente, è possibile sognare per un istante… ed essere trasportati nel tempo, in un luogo lontano e silenzioso!

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Info Andrea Ventura

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Andrea Ventura, romano, psicologo per vocazione, musicista per passione. Curioso della vita e attento osservatore di tutto ciò che lo circonda, in particolar modo della sua amata città

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