Dopo una breve malattia cardiaca è morto il giornalista Gianni Minà (84 anni).
Se n’è andato con l’amore della sua famiglia e dei suoi più cari amici.
Attraverso le sue pagine social è stata annunciata la notizia: “Un ringraziamento speciale va al prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità.”
La storia di Gianni Minà
Nato a Torino il 1938 Minà ha iniziato la carriera da giornalista nel 1959 per Tuttosport. Della stessa testata giornalistica fu poi direttore dal 1996 al 1998.
Debutta con la Rai già nel 1960 per la realizzazione dei servizi sportivi relativi ai Giochi Olimpici tenutisi a Roma.
A partire dal 1965 si occupa di documentari ed inchieste per molto programmi: “Tv7”, “AZ, un fatto come e perché”, “Dribbling”, “Odeon. Tutto quanto fa spettacolo” e “Gulliver”.
Nel 1981 vince il Premio Saint Vincent, assegnatogli in qualità di miglior giornalista televisivo dell’anno.
Debutta poi come conduttore nel programma di Rai 2 “Blitz”, che riceve ospiti del calibro di Muhammad Alì.
Il momento probabilmente più alto della sua carriera è avvenuto nel 1987, quando un’intervista di sedici ore con Fidel Castro diventa virale in tutto il mondo. La sua conversazione con il presidente cubano si trasformerà poi in un libro: “Fidel racconta il Che“.
Poco dopo Maurizio Costanzo, il mondo dei conduttori italiani perde un altro grande nome.
L’ultimo saluto a Gianni Minà si terrà domani sera in Campidoglio a Roma.