Tragedia canoista Entella: la Procura di Genova ha individuato quattro indagati tra cui tre istruttori e il rappresentate della società Shock Wave Sport.
La procura di Genova ha individuato quattro indagati per la tragica morte del 14enne Andrea, rimasto incastrato con la sua canoa nel fiume Entella di Chiavari. Gli indagati sono i tre istruttori e il rappresentante della società Shock Wave sport.
Si tratta di un atto dovuto per consentire ai quattro indagati seguiti dai legali Silvia Morini e Guido Mottola, di poter partecipare con un loro consulente all’autopsia.
Il giovane era stato immediatamente soccorso dai presenti, poi con l’arrivo del 118 e dei sommozzatori era stato tratto in salvo dall’acqua seppur in condizioni disperate. Immediato il trasferimento al Gaslini con l’elicottero e qui il ragazzo ha lottato con tutte le sue forze ma lunedì purtroppo l’ospedale ne ha comunicato il decesso.
L’indagine del pubblico ministero:
Dopo la morte di Andrea Demattei il pubblico ministero Francesco Cardona Albini aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo, per indagare se la canoa fosse in buone condizioni e se fosse idonea alla navigazione nel fiume, se l’allenamento dovesse essere fatto in mare vista la piena dell’Entella in seguito alle scorse precipitazioni e anche su eventuali ritardi o disorganizzazioni nei soccorsi che possano essere stati fatali per il ragazzo.
Tragedia canoista Entella: il tragico epilogo di giornate drammatiche
Il fatto ha lasciato sotto shock la comunità chiavarese, che già il giorno dell’accaduto aveva affollato la zona assistendo alla scena con occhi attoniti e poi sono state ore di grande tensione in cui tutta la comunità si è stretta attorno alla famiglia del ragazzo.
Lunedì la tragica notizia che nessuno avrebbe voluto sentire. Il giovane non ce l’ha fatta, muore così, in un allenamento perché rimasto incastrato tra detriti e tronchi trascinati dalla corrente che hanno incagliato la sua canoa in una trappola mortale. L’istruttore lo ha subito soccorso, tenendogli la testa fuori dall’acqua per almeno un’ora e poi i soccorritori hanno fatto il resto.
Il giovane una volta uscito dall’acqua è andato in arresto cardiaco per ipotermia. Trasportato all’ospedale Gaslini in una corsa disperata con la vita era già in condizioni disperate e si è spento dopo qualche giorno. La famiglia ha inoltre compiuto un enorme gesto di solidarietà, decidendo per la donazione degli organi.
Domani, a Riva Trigoso si terranno i funerali laici del giovane canoista.
Francesca Galleano