LA SPEZIA – Le “9.331 miglia” dell'”alpino marinaio” Petucco stanno viaggiando ancora, fra Liguria e Toscana.
Qualche giorno fa, Dario Petucco, con la sua più recente pubblicazione, il diario di viaggio “9.331. miglia“, pubblicato da Porto Seguro Editore (pag. 222, 15.90 euro), è stato ospite di Viareggio, dopo le varie presentazioni che da maggio scorso si stanno succedendo in Liguria.

“Alpino marinaio“, lo definiva il maestro narratore Mario Rigoni Stern, che tante volta ha colloquiato con Dario Petucco dalle loro parti. Ché Petucco è nato, insomma, nel 1964 a Bassano del Grappa.
Nel 2022 il libro Petucco ha ricevuto la Menzione d’Onore al premio internazionale poesia e narrativa Lord Byron Porto Venere Golfo dei Poeti.
Veneto di nascita, insomma, vive da molti anni nella provincia spezzina. A sedici anni si arruola nella Marina Militare per girare il mondo.
Imbarcato su varie tipologie di navi, destinato presso enti in Italia e all’estero, nel 2017 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito la Medaglia Mauriziana al merito.
Nel 2018 ha lasciato il servizio attivo. Ha cominciato a scrivere componendo poesie, poi ha continuato con racconti e fiabe. Prima di questo diario di bordo, aveva dato alle stampe, presso le Edizioni Cinque Terre, “Il mio Iraq. Un marinaio a Baghdad“, dotato di prefazione di Marco Buticchi (2013) e l’e-book “Favole per ogni età” (2016, StreetLib).
“L’autore ci racconta – è spiegato dalla presentazione di questo suo libro – di oltre tre mesi di navigazione verso i mari del Nord Europa, agli albori del terzo millennio. Tre unità della Marina Militare italiana salpate dal porto di La Spezia, molte miglia nautiche da percorrere e la narrazione attenta di un uomo di mare e di bandiera che ha saputo cogliere bellezza e atmosfere a ogni attracco. E così, come in un grande atlante geografico, tra le pagine prendono vita angoli di scali europei, ritagli di mare, colori e odori di luoghi prima sconosciuti, voglia di conoscenza“.
L’intento dell’autore è di descrivere “le emozioni, gli umori e le nostalgie che accompagnano un marinaio durante i suoi viaggi“. Con un libro che è anche l’occasione per l’autore d’intraprendere un viaggio introspettivo alla riscoperta di sé stesso, delle sue memorie giovanili e della terra natia lasciata forse troppo presto.
Nelle pagine passano, quindi, tutte le città estere da scoprire e lo stesso mondo interiore del marinaio Petucco, da ascoltare. Tutto da ascoltare.
“Sembrerà di sbarcare in Portogallo tra l’azzurro delle azulejos e la malinconia del fado o di assistere allo spettacolo delle maree in Bretagna, navigare su canali artificiali e mari ghiacciati, visitare i Café di Tallinn in Estonia e gustare tipiche specialità culinarie“, per dire.
Chi si farà appassionare da “9.331 miglia“, poi, potrà cercare il volume precedente di Petucco.
Frutto dell’esperienza diretta di Dario Petucco a Baghdad. Dove l’alpino marinaio fu tra i primi ad arrivare nel luglio del 2005, e dove visse e lavorò per undici mesi. Soprattutto per entrare questa volta in una terra vessata da decenni di guerre e quotidianamente vittima di sanguinosi attentati. Nella International Zone divenuta feudo americano.
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