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Le sorelle del Mare del Nord di Anne Prettin

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Le sorelle del Mare del Nord di Anne Prettin è un libro di narrativa edito Garzanti Libri, uscito nelle librerie da una ventina di giorni.

Dieci sono i giorni che ho impiegato a portare a termine la lettura di questo libro, e devo ammettere che non è stato un percorso semplice, vuoi per lo stato d’animo non esattamente ben disposto a questo genere di romanzo e vuoi per il tipo di narrazione, a tratti molto pesante. Ogni volta che pensavo di abbandonarlo succedeva qualcosa che sollecitava la mia curiosità e mi spingeva ad andare avanti. E dopo aver voltato l’ultima pagina sono felice che la mia ostinazione abbia avuto la meglio sul temibile blocco del lettore che stavo attraversando, perché Le sorelle del Mare del Nord mi è esploso tra le mani in tutta la sua straordinaria e complessa bellezza. Siamo a Juist , una delle sette isole dell’arcipelago delle Frisone orientali appartenenti alla Bassa Sassonia che sfociano sul Mare del Nord. È qui che vive da generazioni la famiglia protagonista del romanzo. Isola tranquilla nella quale ancora oggi viene interdetto il traffico automobilistico, soggetta alle basse e alte maree, rifugio alla fine degli anni 30 dello scorso secolo di molti ebrei sfuggiti alla follia nazista. La storia parte nel 2008 e fa un viaggio a ritroso lungo 75 anni. Eduard Kießling è il primo cittadino in pensione di Juist e capostipite di una famiglia che sull’isola ha sempre vissuto e lavorato. È lui che ha preso in mano le redini dell’hotel gestito per anni dalla suocera Johanne e dalla moglie Adda, sempre lui che ha imposto il suo temperamento autoritario al resto della famiglia tarpando loro le ali.Le sorelle del Mare del Nord di Anne Prettin su LiguriaToday

Le tre figlie di Eduard e Adda, Frauke, Theda e Marijke, non sono particolarmente unite. I lunghi silenzi, il non detto hanno creato una frattura nel corso degli anni che pare insanabile. Anche Adda sembra imprigionata in un matrimonio non felice, non ha mai tollerato Eduard, non è mai riuscita ad amarlo e Juist ha rappresentato per lei una prigione dorata dalla quale è stato impossibile evadere. Ma adesso la famiglia intera è riunita sotto lo stesso tetto perché Eduard deve essere insignito di una medaglia al valore a coronamento di una lunga carriera politica, ed è mentre la famiglia è impegnata nei preparativi della celebrazione che irrompe in hotel Helen. La ragazza somiglia in maniera impressionante ad Adda da giovane, sostiene di essere stata adottata appena nata da una famiglia neozelandese e che ha intrapreso il lungo viaggio in cerca delle sue origini. Ma chi è Helen, e perché nessun componente della famiglia Kießling sembra bendisposto nei suoi riguardi? Per scoprirlo bisogna fare un viaggio a ritroso nel tempo e partire da dove tutto è iniziato 75 anni prima con le vicende della matriarca Johanne.

Le sorelle del Mare del Nord ha una struttura narrativa basata su più POV alternati e su continui salti temporali a ritroso nel tempo. Parto subito dicendovi che cosa non ho apprezzato del romanzo: una quantità spropositata di personaggi non tutti pienamente funzionali alla storia, che rendono dispersiva la narrazione e inutilmente lunga in più parti. Questi personaggi non sono delineati in maniera tale da rimanere impressi nella mente del lettore, la complessità dei loro nomi non facilita questo compito, anzi, lo rende più arduo.

Ma vi posso garantire che sono invece molteplici i punti di forza del romanzo, che è innegabilmente fortemente femminile. Sono le donne le protagoniste assolute del libro, la loro forza e determinazione, il non arrendersi mai di fronte alle avversità e la capacità di reinventarsi dopo una caduta. Adda è cresciuta con una madre silenziosa e poco affettuosa, ma è riuscita ugualmente a riempire d’amore le sue tre figlie, nonostante fosse imprigionata dentro un matrimonio non felice. Johanna ha saputo riscattarsi da un passato difficile e si è presa le sue rivincite, anche se il conto più salato lo ha fatto pagare alla figlia Adda. Sarà Helen il punto di rottura, colei che scoperchierà il vaso di Pandora, portando alla luce le ombre di questa famiglia. Perché, in fondo, come viene ripetuto in più parti del libro “per far sì che una cosa possa aggiustarsi, prima deve rompersi.”

Loreads _del blog Esmeralda Viaggi e Libri

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