SARZANA – Figlio prediletto della Fondazione Carispezia e manifestazione di punta della città degli avi di Napoleone e delle due fortezze come fiore all’occhiello dell’amministrazione Ponzanelli, il Festival della Mente 2022 sta accogliendo migliaia di persone, con i suoi oltre 40 appuntamenti quasi tutti sold out; con le strade visitate, vissute, accarezzate da visitatori giunti spesso da tanti punti diversi dell’ex Belpaese.
La grande attesa è per lo scrittore Grossman che domani alle 16.45 dialogherà nella terza e ultima giornata del Festival con lo scrittore Alessandro Zaccuri, in Piazza Matteotti.
A chiusura del festival, domenica 4 settembre alle ore 21.30, al Teatro degli Impavidi, si terrà l’incontro “Cattura del soffio” con la poetessa e drammaturga Mariangela Gualtieri, che rifletterà sul movimento primario – il soffio, appunto – che ci tiene appesi alla vita, mentre tutto attorno si muove.
La poetessa darà voce a ciò che fa vibrare le nostre vite: l’amore, il dolore, il mistero, i figli, la morte, la riconoscenza, il perdono, la cura degli altri, la natura.
Gualteri è una delle voci poetiche più importanti della letteratura italiana.
Fra le altre cose, Mariangela Gualtieri è cofondatrice, insieme al regista Cesare Ronconi, del Teatro Valdoca. Fin dall’inizio ha curato la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione alla voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo.
Fra i testi pubblicati: “Antenata” (Crocetti, 1992 e 2020); “Bestia di gioia” (Einaudi, 2010); “Caino”, (Einaudi, 2011); “Le giovani parole” (Einaudi, 2015); “Voci di tenebra azzurra” (Stampa 2009, 2016); “Beast of Joy. Selected poems” (Chelsea Editions, New York, 2018). È coautrice di “Album dei Giuramenti e Tavole dei Giuramenti di Teatro Valdoca” (Quodlibet, 2019) e autrice di “Quando non morivo” (Einaudi, 2019), “Paesaggio con fratello rotto” (Einaudi, 2021), “L’incanto fonico. L’arte di dire la poesia” (Einaudi, 2022). Insieme a Patrizia Valduga, Chandra Livia Candiani, Maria Grazia Calandrone, Antonella Anedda, Laura Pugno e alcune altre poetesse contemporanee fa parte della lista delle penne più ricercate e considerate in Italia.
“Il movimento” é il fil rouge degli incontri con pensatori italiani e internazionali, scienziati e artisti, scrittrici e scrittori, cantanti e musicisti, per un’edizione del Festival della Mente che è stata inaugurata, venerdì 2 alle ore 17.15 da Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite peri Rifugiati – con la lectio ‘Il movimento degli ultimi’.
Poi la prima delle lezioni della presenza fra quelle consolidate, Barbero. Per Bulgakov. In un contesto dove nuovamente si guarda a grandi temi come la guerra, l’ambiente, l’acqua, ma usando un approccio sempre multidisciplinare.
Venerdì per esempio sempre agli Impavidi, Lilia Giugni e Lorenza Pieri hanno dialogato su “Rivoluzione digitale e violenza di genere. Storie e prospettive globali”. Grossman, Mannocchi, Zaccuri, Barbero, Nucci, Albinati, Missiroli, Bignardi, Vasco Brondi, Giuseppe Piccioni.
Sono solamente alcuni degli grandi nomi che stanno alimentando e alimenteranno il corpo del Festival della Mente.
Dove l’attenzione agli relazioni degli ospiti è sempre altissima, degnamente devota ai contenuti portati. Vedi la condivisione del momento con la giornalista Francesca Mannocchi, che sabato mattina alle 10 ha raccontato alcuni aspetti significativi ed esemplari di due delle guerre che seguito come inviata, quella in Iraq ed Afghanistan, sostenendo la sua narrazione con alcune fotografie da questi due fronti recentemente e un poco meno recentemente oramai dagli Usa.
L’esperienza di Mannocchi è stata indispensabile per una riflessione sul quello che queste guerre occidentali hanno lasciato e con quali lenti da lontano guardiamo ai popoli vittima delle troppe aggressioni. Spazi di guerra anche ascoltati dalla tensione emotiva di Vasco Brondi, che sempre venerdì sera era salito sul palcoscenico degli Impavidi.
Cantautore e scrittore, Vasco Brondi, già Le Luci della Centrale Elettrica, ha portato in scena “Viaggi disorganizzati“. Agitarsi cercando la pace: uno spettacolo in cui ha alternato momenti musicali e letture di viaggiatori e scrittori come Folco Terzani ed Erri De Luca, e riflettuto sull’immobilità e sul desiderio di spostarsi. Il tema del movimento – nella sua accezione interiore e in quella di viaggio – è sempre stato centrale nella sua produzione artistica.
Sul palco insieme a Brondi sono il lucano di Irsina, Angelo Trabace, al pianoforte, Andrea Faccioli alle chitarre e Daniela Savoldi al violoncello. Il primo album da solista di Vasco Brondi è del 2021, con il titolo “Paesaggio dopo la battaglia”, diventato pure libro pubblicato con La Nave di Teseo.
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