Se state cercando un libro femminista che parli di amanti dei libri “Le ragazze della libreria Bloomsbury” è il testo giusto!
È il 1949 e Londra guarda con fiducia alla ripresa economica del dopoguerra. In Lamb’s Conduit Street, nel centro della città, la libreria Bloomsbury sembra ancorata saldamente al passato: gestita con piglio severo e conservatore dal direttore Herbert Dutton, è organizzata secondo cinquantuno regole inviolabili e una gestione tutta al maschile che non dà alcuno spazio alle tre straordinarie commesse che ci lavorano.
Vivien, Grace ed Evie amano leggere, la lettura le ha salvate da tanto dolore e le unisce in un legame indissolubile. L’autrice riesce a creare un gruppo di donne forti e fragili allo stesso tempo, che fanno dell’unione la loro forza.
Le ragazze della libreria Bloomsbury è un testo che a più riprese sottolinea come per le donne sia difficile, allora più che oggi, accedere a posizioni che storicamente vengono associate all’uomo. In un contesto sociale come quello odierno in cui si sta cercando di raggiungere l’uguaglianza di genere un testo come questo è assolutamente importante da leggere.
Lo stile di scrittura dell’autrice è semplice, ma colpisce per quanto è diretto. È schietta nell’esposizione dei contenuti e non risparmia il lato marcio e più duro della vita delle sue protagoniste.
Le 348 pagine si divorano letteralmente, ho letto il romanzo in un pomeriggio e lo consiglio a chiunque stia cercando un lettura femminile ma in grado di parlare a chiunque.
Chiara _del blog Le Tazzine di Yoko