Sabato 12 Marzo, presso il Grand Hotel Savoia di Genova, alle ore 18.00, si terrà una tavola rotonda dal titolo “Bolletta energetica, materie prime e geopolitica. L’Europa della crisi post-covid tra la guerra, le scelte non fatte e l’incognita della transizione ecologica.” organizzata dall’Eurodeputato della Lega, Marco Campomenosi.
“Dopo alcuni decenni di progresso dei rapporti politici, economici e commerciali a livello mondiale e – al netto di conflitti regionali anche profondi – di relativa pace, siamo giunti ad un momento in cui fattori esterni condizioneranno sempre più fortemente le scelte politiche e macroeconomiche dei mesi e degli anni a venire.” ha dichiarato Campomenosi.
“Strumenti e istituzioni già rivelatisi deboli nella gestione di emergenze ordinarie rischiano di non essere in grado di reggere l’urto di una situazione geopolitica gravemente tesa, in un contesto economico già claudicante per i postumi della crisi causata dal Covid. Stiamo procedendo a larghe falcate verso un mondo nuovo, meno globale? Sarà l’Atlantico l’orizzonte a cui estendere e rafforzare gli interessi commerciali del nostro Paese e dell’Europa intera? Abbiamo fatto male i calcoli sulla nostra dipendenza da energia e materie prime? Dobbiamo riprogrammare la transizione ecologica ricostruendola su basi più solide a tutela del lavoro e della competitività delle imprese del nostro continente?”
Il convegno sarà aperto dagli interventi introduttivi, da remoto, del Segretario Federale della Lega, Matteo Salvini, del Presidente del gruppo Identità e Democrazia al Parlamento Europeo, Marco Zanni, e dal Segretario regionale della Lega – Liguria, Edoardo Rixi.
Seguiranno gli interventi in sala degli Eurodeputati Antonio Maria Rinaldi, Paolo Borchia e Massimiliano Salini, e del fondatore di T-Commodity Gianclaudio Torlizzi, autore del libro “Materia rara” che verrà presentato durante la serata.
I posti in presenza sono andati esauriti, ma è possibile seguire l’evento in diretta streaming sui canali social:
“Materia Rara” di Gianclaudio Torlizzi

Da sempre considerato un mercato di nicchia appannaggio di pochi addetti ai lavori, le materie prime sono tornate violentemente a occupare le pagine dei giornali dopo il violento rincaro dei prezzi degli ultimi mesi. Dagli acciai al rame, passando per il i beni energetici, il comparto delle commodities non sta facendo altro che riflettere le crescenti tensioni sull’economia mondiale derivanti dal diffondersi del cigno nero della pandemia e dall’altro dall’eccesso di zelo con cui si perseguono le politiche climatiche. Se infatti le ondate di stimolo fiscali implementate per contrastare gli effetti recessivi delle politiche di lockdown hanno spiazzato il lato dell’offerta, i target di riduzione delle emissioni di carbonio annunciati da Ue e Cina acuiscono il fenomeno, amplificando il rialzo dei prezzi delle materie prime. Ad alimentare il rialzo dei prezzi giunge anche la crescente competizione geostrategica tra Usa e Cina le cui vittimi eccellenti sono proprio quelle lunghe catene di fornitura su cui poggia il processo di globalizzazione/deflazione in vigore negli ultimi 20 anni. Il risultato sarà un cambio di paradigma dello scenario economico contraddistinto da un generale aumento delle pressioni inflazionistiche con effetti che, se non gestiti, potrebbero tradursi in un generale perdita del potere di acquisto per le famiglie e un forte calo delle marginalità per le imprese.