Sono momenti difficili per Matteo Salvini, con una Lega che nei sondaggi perde continuamente punti a una velocità mai vista prima, un po’ a favore di Giorgia Meloni, un po’ a favore del partito degli astenuti.
Gli errori accumulati negli anni ormai sono troppi per essere contati, ma riconducono tutti ad un unico grande sbaglio: voler essere in prima fila sempre e a tutti i costi.
Il grande capolavoro politico di Salvini è stato invece quello del 2018, quando si è messo in seconda fila lasciando davanti i 5stelle (ma rimanendo regista) e facendo qualcosa che ha conseguenze ancora oggi: portando via consensi al Movimento e portandoli nel Centro Destra, cambiando gli equilibri di voto in modo sostanziale.
Se oggi Fratelli D’Italia può vantare un 20% a livello nazionale è perché anni fa Salvini ha portato queste preferenze nell’ambito del Centro Destra, in primis alla Lega. Ma ora che la Lega è in crisi, questi “voti” rimangono saldamente a destra.
Troppi sottovalutano che tutto questo è solo ed esclusivo merito del “Capitano”, che oggi è di fronte a un bivio. Molto probabilmente basterà un errore e sarà fuori dai giochi. Oggi non è più stimato nel Centro Destra ma neanche tra molti militanti leghisti.
Può ancora sperare di riprendersi? Forse sì. Tornando ad essere lo stratega che sa mettersi in seconda fila quando necessario.
Con una metafora di memoria medioevale, oggi Salvini potrebbe essere il Papa che incorona la nuova Imperatrice Meloni, con l’incarico di ricostruire il Centro Destra. Il successo di lei sarebbe il successo di chi l’ha incoronata. L’insuccesso di lei farebbe capire ai “credenti” del Centro Destra che il Papa dovrà riprendersi i poteri per incoronare se stesso o qualcuno di sua scelta. In breve, in qualche modo si vince sempre.
Ma se Matteo Salvini non agirà in fretta rischierà non solo di essere il responsabile dell’implosione della Lega, ma anche co-responsabile, insieme all’isolazionista Giorgia, dell’implosione del Centro Destra italiano.