Ultima serata per Sanremo 2022: è calato il sipario sul Festival dopo l’esaltazione di massa e l’annuncio del vincitore, anzi, dei vincitori. La coppia Mahmood-Blanco.
E poco importa se la voce di Mahmood a volte non si capisce.
Nell’inconsistenza generale di quasi tutti i testi, forse è anche un bene che non si capisca. La nota positiva, direi, è che è arrivato primo il più giovane (il diciottenne Blanco), e terzo il più “vecchio” (il quasi ottantenne Morandi).
A proposito del quale non si è ancora placata la polemica nata alla fine della serata cover. Una polemica basata sull’avere interpretato canzoni proprie e non di altri cantanti, e sull’effetto traino di Jovanotti che dopo l’esibizione è risalito sul palco.
Un’ultima serata, quindi, dove apparivano tutti felici, incluso il pubblico in piedi a ballare. Anche se a essere sinceri, quegli uomini attempati e panciuti mischiati a donne in ghingheri, più che un pubblico felice ricordava quegli squallidi trenini di capodanno con trombette e stelle filanti fra tavoli stravolti di cicche e bicchieri.
A questa felicità, naturalmente, ha contribuito molto anche Sabrina Ferilli, madrina dell’ultima serata, che con il suo monologo non monologo ha vinto a pieno merito il premio palma-trash del Festival.
Dicevamo delle canzoni. Se Sanremo è l’anima della musica italiana, allora possiamo sicuramente dire che la musica italiana se la passa davvero male.
Però è farcita di tanti giovani superstar creati ad hoc dalle dinamiche del mercato, bei ragazzi e belle ragazze, tutti molto determinati, ma con alle spalle un più che misero bottino musicale.
Di sicuro, e questo lo diciamo con tristezza, non c’è nessuno che si avvicini a Rino Gaetano, Battisti o De Gregori, tanto per citarne alcuni. E quello che Amadeus ha definito il Festival della gioia, assomiglia più a un Festival del tracollo musicale e culturale italiano.
Buoni Brividi a tutti, quindi.