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Anche la terza giornata di elezione del Presidente della Repubblica si è conclusa con una fumata nera.
Centrodestra e Centrosinistra, i due schieramenti maggiori, hanno deciso per il terzo giorno consecutivo di far votare scheda bianca ai loro grandi elettori. Facendo così cadere la tentazione di Lega, Forza Italia e FDI, di andare alla conta in Aula su un nome di “bandiera”; per pesarsi e verificare su quanti voti effettivamente la coalizione può contare.
Al momento del voto dei senatori, però, accade il colpo di scena: FDI non risponde alla prima chiama e alla seconda scrive sulla scheda il nome di Guido Crosetto.
Ma procediamo con ordine.
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Diario di una elezione italiana: il Presidente della Repubblica che subentrerà
Alle ore 8.31, Matteo Salvini afferma che “Elisabetta Casellati” è la seconda carica dello Stato, e non ha bisogno di essere candidata. Pera, Moratti e Nordio sono nomi “altezza”.
Alle ore 10.20, si apprende che il Centrodestra voterà scheda bianca come concordato
tra Salvini, Meloni e Tajani.
Alle ore 10.53, PD, M5s e Leu confermano la loro decisione di votare scheda bianca.
Alle ore 11.27, Danilo Toninelli afferma che l’unica carta è Sergio Mattarella, come ha
detto anche a Giuseppe Conte nella speranza che divenga la posizione ufficiale del
movimento.
Alle ore 11.50, FDI fa sapere che voterà Guido Crosetto. In una nota si legge che FDI non vota scheda bianca a seguito delle valutazioni dentro il partito. Fermo restando l’assoluta compattezza del Centrodestra che non è minimamente in discussione, l’immagine che il Parlamento sta dando agli italiani è incomprensibile, dobbiamo dare all’assemblea un segnale: non si può continuare a rimanere per giorni in una situazione di stallo.
Alle ore 12.40, il capogruppo al Senato di FDI Luca Ciriani, dopo aver votato Guido Crosetto afferma “Non partecipiamo a nessun conclave”.
Alle ore 13.13, Matteo Renzi afferma “Penso di essere l’;uomo politico più antipatico dell’talia, ma anche chi mi odia sa che non faccio operazioni per me”.
Alle ore 14.12, si conclude con una fumata nera la terza votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni.
Alle ore 16.34, Ignazio La Russa afferma “Se dovessi decidere io domani il Centrodestra dovrebbe mettere in campo uno dei nomi della rosa”.
Alle ore 16.42, Matteo Salvini afferma “lavoro con fiducia, serietà e ottimismo. La
soluzione può essere vicina”. Mentre si apprende che i grandi elettori di Iv si riuniscono stamattina alle ore 9.
Alle ore 19.00, Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio Conti Pubblici, afferma che “;Il peggior scenario per il mercato sarebbe perdere Draghi come Presidente della Repubblica e come Premier”;.
Alle ore 21.37, Enrico Letta fa sapere che “Domani sarà una giornata di dibattiti. Stasera facciamo una riflessione sullo stato dell’arte”.
Tirando le somme, quindi, ci si trova ancora in una situazione di stallo, con i leader di partito che in questa fase non riescono a garantire la compattezza dei propri gruppi. Al tempo stesso, però, prevale la volontà di non andare allo scontro in Aula. Lo spettro di tutti gli elettori è andare verso l’elezione di un presidente della Repubblica che rappresenti solo una parte della politica e dei cittadini.
Vengono poi segnalati vari siparietti durante la giornata di ieri. In particolare quello di Matteo Renzi, che intervistato da Mentana su La7, si dimentica del Quirinale per sfogarsi in diretta del passaggio del calciatore Vlahovic dalla Fiorentina alla Juventus. Ma forse stava già pensando al post Mancini in Nazionale.
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